La Dark Polo Gang piglia tutto: da Strafactor a Trap Lovers. Bravi o solo una moda?

Se dobbiamo dire grazie ad Elettra Lamborghini  per le lezioni di twerking e a Calcutta per le istruzioni sul dosaggio del paracetamolo, alla Dark Polo Gang dobbiamo, invece, l’introduzione della trap in Italia. Per fortuna o purtroppo?

E chi può dirlo? Ad oggi, il pubblico è diviso tra chi li ama tantissimo e chi si dissocia da un certo modo di fare musica in cui ad essere intonato è solo l’autotune con brani sterili e ripetitivi.

Ma cosa è la Dark Polo Gang? È un collettivo trap italiano nato nel 2014 composto da Dark Wayne/Wayne Santana (Umberto Violo), Tony Effe (Nicolò Rapisarda) e Dark Pyrex/Principe Pyrex (Thomas Cerulli), inconfondibili per il loro stile fatto di tatuaggi, occhiali da sole e gioielli. Hanno iniziato a far musica senza esser sostenuti da alcuna major, ma solo in seguito sono stati notati, imponendosi sulla scena musicale italiana.

Oltre le critiche e obiezioni varie, infatti, la Dark Polo Gang (DPG) è andata avanti e gli ascolti su Spotify, le vendite e le visualizzazioni sulle piattaforme musicali confermano che la DPG è amata, ascoltata e seguita. Tutti li vogliono e tutti li cercano.

Prova ne è la partecipazione come giudici a Strafactor e la prima posizione nella Classifica FIMI dei dischi più venduti della settimana con “Trap Lovers”, il loro primo progetto discografico.

Andiamo con ordine. La DPG sono giudici in Strafactor, lo spin – off di XFactor, insieme a Pupo e ad Elio delle Storie Tese, scelti per essere irriverenti, eclettici ed amati dai giovanissimi. Il loro compito è selezionare dodici nuovi concorrenti che parteciperanno ai Live del programma durante i quali partirà la sfida con i 5 big delle passate edizioni.

A ciò si aggiunge che il 28 settembre 2018 è stato pubblicato su tutte le piattaforme musicali “Trap Lovers”, il nuovo disco della DPG, distribuito da Virgin Records/Universal Music Italia ed anticipato dal singolo “British” che ha già totalizzato oltre 11 mln di visualizzazioni su YouTube e 22 mln di streams su Spotify. Il disco è stato registrato tra Los Angeles, Milano e Roma, è stato prodotto da Sick Luke e da Michele Canova Iorfida ed è la prima volta in cui tutti i componenti del collettivo cantano in tutte le canzoni. “Trap Lovers” contiene undici brani tra cui “Cambiare adesso”, il nuovo singolo estratto considerato dal collettivo “il pezzo che ci rappresenta di più. Parla del lato negativo del successo”. Nell’album parlano dell’ostentazione del successo con “Splash” e “Young Rich Gang” e, per la prima volta, di amore con “Toy Boy” e “Uomini e Donne” (coprodotta da Chris Nolan).

“Abbiamo sentito l’esigenza di parlare più di noi stessi e di aprirci con il nostro pubblico, parlando di vita, di rispetto e del valore del successo – ha dichiarato la Gang – Questo disco rappresenta il culmine di un percorso di maturità artistica. La conquista del pianeta è appena cominciata.”

Resta da capire come considerare la Dark Polo Gang: fenomeno del momento o bravi per aver importato la trap in Italia?

È assolutamente evidente e chiaro che la musica è un’altra cosa. Serve una melodia, delle note ed un arrangiamento che nella trap della Gang sono sostituite dall’autotune, re sovrano ed indiscusso. Non basta lanciare un progetto definendolo musicale, agghindarsi indicando una moda ed uno stile ben preciso per essere definiti cantanti. La loro è una “musica” molto orecchiabile e rumorosa perché entra nel cervello e non lo molla più, pagando così lo scotto di essere diventata irrimediabilmente commerciale. Sono il fenomeno del momento, quindi, di cui salviamo solo i temi trattati nelle loro canzoni. Raccontano spesso dell’importanza della caparbietà se si vuole ottenere ciò che si desidera e dei pro e contro del successo, argomenti che per un pubblico di giovanissimi come il loro possono solo essere un incentivo per dare il massimo, migliorarsi e raggiungere i propri obiettivi.

Sandy Sciuto