La classifica del calcio scorretto: 5 tra i peggiori gesti che sono passati alla storia

Il comportamento antisportivo rappresenta uno degli episodi che maggiormente viene discusso e posto al giudizio di esperti e non all’indomani di una partita di calcio. Si tratta di un attimo, di un momento propizio che suscita una ricerca a tutti i costi del risultato nella testa del giocatore che lo commette, superando ogni concetto di “fair play” tanto predicato nelle campagne di propaganda di questo sport.

Dal comunissimo fallo di mano alla palla non restituita dopo un’interruzione di gioco, passando addirittura per l’atteggiamento remissivo e rinunciatario di una squadra in una partita per volere della tifoseria: questi sono solo alcuni dei casi in cui delle cause di forza maggiore si impongono su ogni morale e su ogni etica sportiva.

In questa speciale “Hall of Fame” passiamo brevemente in rassegna alcuni tra i gesti antisportivi che più hanno fatto discutere negli ultimi decenni e che sono stati oggetto di fiumi di polemiche di cui ancora oggi se ne può avvertire il peso a livello mediatico.

1. Fallo di mano di Henry in Francia – Irlanda del 18 novembre 2009

[irishtimes.com]

Questo è forse uno degli episodi che molti appassionati avranno già buttato nel dimenticatoio. In realtà la posta in palio era decisamente elevata: allo Stade de France di Saint-Denis i transalpini si giocano allo spareggio il pass per i mondiali sudafricani del 2010 contro la compagine guidata da Giovanni Trapattoni. Negli ultimi minuti del primo tempo supplementare (sul punteggio di 0-1 per l’Irlanda), sugli sviluppi di un calcio di punizione dalla tre quarti di campo, l’ex bomber dell’Arsenal blocca e accompagna la palla con la mano sinistra in mezzo ad una selva di giocatori e scarica in mezzo per l’accorrente Gallas che trova il gol qualificazione.

Inutili le vibranti proteste dell’undici del Trap che si vede tagliato fuori dai giochi nonostante la brillante prestazione riportata sul campo dei “Blues”; l’Irlanda torna a casa mentre la Francia vola in Sud Africa trascinandosi un vagone di innumerevoli polemiche. Ma come avrà fatto Henry a chiudere occhio quella sera? Questo, onestamente, ce lo chiediamo anche noi.

2. La sceneggiata di Sergio Busquets in Barcellona – Inter del 28 aprile 2010

[contra-ataque.it]

Valutata dal Mirror come una delle simulazioni meglio riuscite nella storia del calcio, quella del centrocampista blaugrana ha senza dubbio causato qualche problema alle coronarie dei tifosi dell’Inter. I nerazzurri, reduci dal 3-1 di San Siro e a un passo dalla finale Champions di Madrid, si sono ritrovati al Camp Nou per più di un’ora in 10 uomini, complice la brillante interpretazione dello spagnolo. A farne le spese è stato Thiago Motta, reo di aver appoggiato la mano sul collo di Busquets, poi crollato rovinosamente a terra ma prontamente beccato dalle telecamere mentre si godeva il risultato della sua condotta di gioco.

La partita terminò 1-0 per i padroni di casa, i quali, per rincarare l’atteggiamento poco sportivo ed ossessionato dall’idea della “remuntada” hanno deciso di interferire con i festeggiamenti dell’Inter facendo partire l’impianto di irrigazione del terreno di gioco. Insomma, oltre alla sconfitta rimediata dall’acerrimo rivale Josè Mourinho, per gli spagnoli si trattò anche di un’uscita di scena tutt’altro che in grande stile.

3. L’antisportività di Luis Adriano in Nordsjælland – Shakhtar del 20 novembre 2012

[calcio.fanpage.it]

Restiamo in Champions League e ci trasferiamo al girone eliminatorio della stagione 2012-13; per la squadra di Lucescu, in lizza per il passaggio del turno insieme a Juventus e Chelsea, la trasferta sul campo della squadra danese finisce nell’occhio del ciclone per via del discusso gol dell’attuale attaccante del Milan. Al minuto numero 25, con il Nordsjælland avanti di una rete ed in possesso del pallone, uno scontro di gioco costringe il direttore di gara ad interrompere il match.

Alla ripresa si consuma il fattaccio: sul rilancio lungo degli ospiti ci si aspetta la consueta riconsegna della palla ma Luis Adriano interviene sotto lo sguardo incredulo del pubblico e dei giocatori di casa, completamente fermi e spiazzati da questo comportamento antisportivo, per segnare il gol del pareggio.

La partita terminerà col punteggio di 5-2 per gli ospiti, ma è evidente come la prima marcatura del brasiliano (autore di una tripletta) abbia sensibilmente compromesso gli equilibri dell’incontro.

4. La tifoseria laziale “impone” alla squadra di farsi da parte per ostacolare la corsa scudetto della Roma (2 maggio 2010)

[gazzetta.it]

Quando la rivalità cittadina sconfina oltre ogni valore sportivo. Terzultima giornata del campionato 2009-10: la Lazio che non ha più nulla da chiedere alla propria stagione ospita l’Inter, desiderosa dei 3 punti per scavalcare la Roma in testa alla classifica. L’incontro dello Stadio Olimpico si è svolto in un clima surreale, in cui tutte le forze in campo e fuori spingevano la squadra di Mourinho verso una scontata vittoria. I tifosi biancocelesti, peraltro gemellati con quelli nerazzurri, avrebbero di gran lunga preferito una sconfitta pur di vedere i cugini giallorossi nuovamente sorpassati e allontanati dalla conquista del tricolore. E così è stato, una rete per tempo e missione compiuta. Emblematici sono sicuramente stati gli striscioni esposti dalla curva laziale in apertura di match (“Scansamose”) e al vantaggio dell’Inter (“Oh nooo”). Nella testa degli ultra della Lazio rimarrà uno di quei giorni in cui era meglio farsi da parte, per evitare ripercussioni di ben altro genere.

5. Maradona e la “Mano de Dios” in Inghilterra – Argentina del 22 giugno 1986

[newnotizie.it]

Per chiudere la nostra rassegna ci affidiamo ad un “amarcord”. Quello di Maradona nei quarti di finale dei Mondiali messicani dell’86 si candida probabilmente tutt’oggi come il gol più discusso della storia del calcio. La mossa dell’argentino che per compensare i 20 cm di deficit in altezza rispetto al portiere inglese Shilton appoggia di mano il gol del vantaggio dell’albiceleste resta una delle sue migliori furbate. Qualche anno fa lui stesso ha dichiarato di aver urlato ai compagni di venirlo ad abbracciare per evitare che l’arbitro tunisino Ali Bin Nasser potesse avere dei ripensamenti riguardo la convalida del gol.

Giuseppe Forte