Kanye West fa “Ye”: più che un disco una sveltina o poco meno

Su Twitter aveva annunciato che non vi era in programma alcuna uscita di un suo nuovo album, invece quel gran burlone di Kanye West manda la moglie Kim Kardashian da Trump e a sorpresa pubblica “Ye”.

L’attesa da più parti è stata ricompensata a metà, oseremmo dire. Pochi yeah per un disco che sulla carta doveva essere epocale, invece è solo una sveltina musicale o poco meno.

Dura meno di mezzora per sette tracce a tratti anonime, a tratti cupe e a tratti no sense, nonostante Kanye West abbia chiesto la collaborazione di artisti del calibro di John Legend, Mcky Minaj e Willow Smith.

Se l’album fosse stato veramente potente, una chicca di questo 2018, lo stesso Kanye West avrebbe cercato un altro titolo più di impatto ed invece per farlo solo credere stupendo alle orecchie dei fan lo chiama “Ye” …ma che vuol dire “Ye”, suvvia Kanye!

E se il titolo è già solo una strategia a contrario del vero valore del disco, altrettanto lo è la sua copertina: una foto di montagne scattata con un iPhone come ha svelato la sua Kim su Twitter con scritto sopra “I hate being Bi-Polar. its awesome” ossia : “Io odio essere – bi-polare – E’ fantastico”.

Oltre a chiedersi se West ci è o ci fa, l’interrogativo qui è un altro: cosa ci vuoi dire Kanye West? Cosa ti è successo? Sei bipolare ed è così che vuoi rivelarcelo? Sappi che noi ti accettiamo, così come sei, ricco e senza limiti.

Intanto, nel disco mancano “Ye vs. The People” e “Lift Yourself”, due brani pubblicati prima di “Ye” e che non sono stati inseriti nella tracklist.

Cosa aspettarci dal nuovo disco di Kanye West?

Dal punto di vista sonoro, continua a mantenere lo stesso sound del precedente “The Life of Pablo” con accenti pop. Per quanto riguarda i testi e i messaggi, Kanye resta il provocatore di sempre basti ascoltare la prima traccia che apre l’album in cui intona: “I pensieri più belli sono sempre dietro quelli più oscuri / Oggi ho pensato seriamente di ucciderti / L’ho immaginato / Un omicidio premeditato / E penso anche di uccidermi e io mi amo più di quanto amo te, così…”. Contento te Kanye, contento il resto del mondo, per carità. Nel disco non mancano però riferimenti alla schiavitù, alla pornostar Stormy Daniels, ai contrasti con la Corea del Nord e al boss della def Jam, Russel Simmons, accusato di stupro.

“Ye” si inserisce all’interno di un lavoro discografico più a largo respiro. Infatti, è il secondo dei cinque dischi che dovrebbero uscire interamente prodotti da Kanye West. Venerdì scorso è uscito “Daytona” di Pusha-T e dopo “Ye” sarà la volta di un album di Nas, uno di Teyana Taylor e uno del suo progetto con Kid Cudi, Kids See Ghost.

Per noi Kanye West si colloca verso la linea sottile della nostra più totale indifferenza anche perché sarà pure il Re con una moglie bellissima, ma non è sempre e solo una questione di quantità. La qualità manca e si colma con molto fumo.

Per ogni Kanye West esiste uno “Ye”!

Buon ascolto!

Sandy Sciuto