Adnkronos-Roberto Mancini

Italia ai playoff: cinque motivi per cui credere alla qualificazione

Delusione enorme al termine dello zero a zero di Belfast, ancor di più l’1-1 dell’Olimpico contro la Svizzera (con rigore decisivo sparato in curva). Prima ancora, pareggio con Bulgaria e, altro rigore sbagliato, altro pareggio con gli elvetici, oggi meritatamente qualificati ai Mondiali di Qatar 2022. L’Italia ai playoff, ancora una volta.

Il ricordo della Svezia nel 2017 è lì, impresso nella mente. La paura che possa tornare tutto d’attualità esiste, letteralmente visto che gli svedesi saranno tra le partecipanti agli spareggi di marzo. Tuttavia, nonostante l’enorme dispiacere per aver buttato via una qualificazione mondiale che manca da Brasile 2014, vogliamo prendere la strada tracciata dal ct Roberto Mancini, quella dell’ottimismo.

Dunque, ecco cinque motivi per cui bisogna aver fiducia nella fase ad eliminazione diretta di marzo.

Uomini da recuperare e status

-Contro l’Irlanda del Nord siamo stati troppo brutti per essere vero. A dirla tutta, abbiamo fatto non una straordinaria figura anche con Lituania (solo 2-0), Bulgaria e Svizzera tra andata e ritorno. Troppo, troppo poco, tanto che peggio non si può davvero fare, sarebbe impossibile. In Estate questa squadra ha espresso un gran calcio ed è diventata campione d’Europa con merito. C’è qualche mese di tempo per riprendere i giusti principi ampiamente visti in questo gruppo. Ed ecco che ci colleghiamo al secondo punto: lo status.

-L’Italia ai playoff ci andrà da squadra campione d’Europa in carica. I ragazzi di Mancini hanno vinto un Europeo, battendo alcune tra le più quotate della vigilia. Ok, non eravamo fenomeni prima, ma senza dubbio non siamo scarsi adesso. Ai playoff, con tutto il rispetto per Portogallo, Polonia o Svezia, la squadra da temere è senza dubbio l’Italia. Avranno paura di noi, siamo tra i favoriti e dobbiamo trasformare ciò in energia positiva.

Marco Verratti, l’uomo in più della Nazionale e del Paris Saint-Germain. Infortunato e quindi assente con Svizzera e Irlanda del Nord, l’ex Pescara è il nostro faro e permette a Mancini di utilizzarlo da doppio play insieme a Jorginho. L’Italia ai playoff dovrebbe poter tornare a contare su di lui, ed è un vantaggio.

La forma fisica, imbarazzante in questo giro di Nazionali. Il tema dei calciatori spremuti il più possibile è ormai cosa evidente, ma a marzo solitamente si sta meglio dal punto di vista fisico. Marzo è un mese in cui non si è troppo distanti dalla breve sosta natalizia, quindi il riposo anche minimo c’è stato. In più, il mese di marzo è quello decisivo per le stagioni dei club, dunque si presuppone che la maggioranza dei calciatori impegnati nei playoff sarà in uno stato fisico ottimale vista l’importanza che ha questo mese nel calcio.

Crescita attaccanti. Siamo quasi a metà stagione ed ancora non abbiamo ammirato i colpi dei vari Scamacca, Kean, Raspadori e neanche quelli dell’esperto Andrea Belotti. Un po’ come nel primo punto, la nostra fase di finalizzazione è troppo brutta per essere vera, anche quando c’è Ciro Immobile (averlo a disposizione sarà comunque un upgrade rispetto alle ultime partite).

I nostri giovani attaccanti avranno molti mesi per crescere in forma fisica, esperienza e adattabilità alla Nazionale, ci aspettiamo molto di più e la speranza che arrivino pronti al grande appuntamento c’è. Inoltre, attenzione al nome di Lorenzo Lucca, chissà che Mancini non ci punti..

 

 

 

 

Marco Cavallaro