Intervista a Margherita Vicario: a maggio il nuovo EP “Pillole”

Attrice e cantautrice , Margherita Vicario, ha lavorato per il cinema, in Italia con Fausto Brizzi , all’estero con Woody Allen in To Rome with Love e per la televisione (I Cesaroni, I Borgia). Ha esordito come cantante e cantautrice con lo spettacolo Lem Lem Liberi Esperimenti Musicali nel 2013. Finalista nel 2013 col Premio Musicultura 2013 con il brano Nota Bene, nel 2014 ha pubblicato il suo primo EP Esercizi Preparatori (prodotto dalla FioriRari). Il suo primo album è Minimal Musical. A maggio 2018 il suo nuovo EP “Pillole“.

Salve Margherita è un piacere averti qui con noi.

Attrice e cantautrice. Sei impegnata sia nel mondo del cinema che in quello della musica. Da dove è nata la passione lo spettacolo?

Sicuramente dal fatto che sono sempre stata abituata quando ero piccola o nell’adolescenza ad andare molto a teatro, quindi la mia passione è nata da spettatrice. Vivevo in campagna, ma accompagnavo molto spesso mia nonna, che aveva degli abbonamenti teatrali. Ero sempre nel pubblico in sala. Da li è nata la voglia si stare dall’altre parte, sul palco.

Nel 2012 hai recitato con Woody Allen in To Rome with Love. Cosa puoi dirci di questa esperienza? 

Sicuramente è stato un privilegio vederlo all’opera. La cosa divertente è che sono capitata nell’episodio in cui lui recitava e non solo dirigeva. E’ stato come vederlo nei suoi grandi classici. Recita esattamente come mi aspettavo che facesse (ride).

Qual è la storia dietro lo spettacolo Lem Lem Liberi Esperimenti Musicali?

E’ il primo spettacolo che ho portato in scena. Raccontava quello che succede ad una ragazza tra la fine di una prima grande storia d’amore e l’inizio di un’altra: tutto quell’arco di tempo che passa tra la fine di un amore e l’incontro con una nuova persona. Appuntamenti, consigli, insomma, quel limbo in cui ci si trova quando uno è solo e sta elaborando il passato per guardare al futuro.

Molti hanno definito il tuo stile “Teatro canzone”? In cosa consiste? Qual è il tuo modo di scrivere canzoni e fare musica?

Sicuramente è in evoluzione. Quindi quello che prima chiamavano Teatro canzone non sarà più così. Il mio primo repertorio è stato chiamato teatro canzone, perché io, avendo una formazione teatrale di recitazione nello scrivere canzoni, le pensavo sempre come fossero scene teatrali: i brani erano spesso erano in forma dialogica, quindi suonati e cantati da due o più personaggi che parlavano tra loro. Mi piaceva molto introdurre le canzoni con un racconto che ne descrivesse il contesto. Adesso ho un po’ cambiato modo di scrittura. Nel prossimo E.P. che uscirà a breve le canzoni saranno un po’ diverse.

Parliamo di “Pillole” il prossimo E.P., in uscita a Maggio.

Il titolo è “Pillole” perché volevo che ogni canzone fosse come un antidoto a una sofferenza: alla nostalgia, alla rabbia che fa diventare vendicativi, alla delusione. In ogni canzone vengono descritte specifiche emozioni, cui la canzone stessa fa da antidoto. 

Castagne” si inserisce in questo quadro, è la canzone più dolce e pacifica di tutte. Sicuramente questo E.P. è diverso rispetto ai miei precedenti dischi: vi sono meno parti narrative e più parti musicali, di arrangiamento vero e proprio. E’ composto da canzoni che definirei “meno da ragazza e un po’ più da giovane donna”, una giovane donna che come tale ha già vissuto diverse storie d’amore, di cui può raccontare. Gli arrangiamenti sono meno fiabeschi e un po’ più rock. E’ un E.P di transazione che porterà a al nuovo album. Rispetto al mio primo disco Minimal Musical, le canzoni non hanno più bisogno di una narrazione per essere complete, in questo E.P. i brani sono autonomi. La musica non è più integrata dalle parole, anzi diventa componente essenziale del brano.

Quali sono i prossimi impegni per quanto riguarda il cinema e la televisione?

Dopo l’estate uscirà una serie per Rai 1, che ho girato questo inverno, un poliziesco in cui un ho un ben ruolo.

Grazie per essere stata con noi.

Francesco Bellia