Intervista a Manuel Aspidi: “Sogno di cantare con Stevie Wonder!”

A causa del covid19 è stato annullato il tour, ma nel frattempo Manuel Aspidi ha pubblicato “Last call”, il brano uscito il 5 giugno in occasione della Giornata Mondiale dell’ambiente 2020, il cui ricavato dalle vendite è stato donato al WWF Italia.

Di strada Manuel Aspidi ne ha fatta parecchia. Il primo esordio fu ad Amici dove giovanissimo si fece notare per la peformance di “Soli a metà”, canzone che è rimasta ancora nel cuore di molti e che gli ha dato notorietà in Italia.

Dopo Amici Manuel non si è mai fermato e ha continuato la sua carriera partecipando sia al talent The Voice Italia sia esportando la sua musica altrove oltre l’Italia. Il successo è arrivato in modo immediato, merito anche del suo inconfondibile timbro e della sua bravura.

Dopo la quarantena da pandemia globale che purtroppo lo ha visto colpito dal Covid19, Manuel Aspidi ha chiacchierato con noi, svelandoci pure un importante progetto futuro.

Benvenuto Manuel a Social Up. Hai rilasciato il tuo ultimo brano dal titolo “Last call”. Com’è nato?

Il brano è stato scritto da Phil Palmer e Julian Hinton. È un brano che volevo proprio trattasse di terra e natura anche perché ne sono particolarmente affezionato.

Il brano è stato rilasciato in occasione della Giornata Mondiale dell’ambiente 2020 ed il ricavato della vendita della canzone verrà donato a WWF Italia. La musica quindi si mette a servizio di una buona causa?

Sempre per me. Noi artisti abbiamo veramente un potere importante nelle nostre mani. Ciò che andiamo a dire e a raccontare ha un peso importante e noi dobbiamo saperlo sfruttare lanciando dei messaggi importanti. Come il rispetto dell’ambiente e della natura.

Molto interessante il video che accompagna la canzone. Ci racconti com’è nata l’idea?

“Last Call” è stata scelta come colonna sonora della Giornata Mondiale dell’Ambiente. Volevo che il video mettesse al centro la Terra quale protagonista e i registi che lo hanno realizzato hanno accolto questa mia proposta da subito.

Facciamo un passo indietro. Sei figlio dei talent. Prima Amici poi The Voice. In tanti anni sei cresciuto e hai dato una svolta internazionale alla tua carriera. A distanza di anni, cosa pensi dei talent e dei recenti artisti che ha lanciato?

Per me Amici è stato il mio trampolino di lancio perché mi ha permesso di farmi conoscere al grande pubblico che a distanza di anni continua a sostenermi e ad amare la mia musica.

Dopo Amici, ho inciso “Soli a metà” che mi ha dato tante soddisfazioni e la gente mi ricorda anche per quella canzone.

In seguito ho avuto la fortuna di fare tante esperienze importanti collaborando con grandi autori, artisti internazionali. Ho avuto poi un periodo in cui avevo bisogno di capire dove stessi andando.

Quindi mi sono rimesso in gioco in un altro talent show ossia “The Voice” che mi ha dato la scossa giusta per riequilibrare le mie energie per arrivare dove sono.

Senza il supporto di persone che credono in te ossia il mio team di lavoro tutto ciò non sarebbe stato possibile. Devo molto a loro.

Per chi partecipa oggi a un talent, deve sapere che non è un punto di arrivo, ma ci vuole costanza, voglia di fare e non perdere mai l’obiettivo prefissato.

Secondo te a cosa è dovuto il tuo successo più internazionale che nazionale?

Adesso in Italia va un genere di musica che non è il mio. Io amo la musica soul e quella internazionale.

Non mi importa se piace o non piace quello che faccio. È giusto che io sia onesto con me e con le persone che mi ascoltano. Non posso cantare una cosa che non sono io, solo perché è la moda del momento. Io continuo a cantare cosa so fare.

Sei più interprete che autore delle canzoni che scrivi. Che tipo di lavoro fai quando ti rapporti ad un nuovo brano?

La prima cosa che faccio è capire che tipo di emozioni mi trasmette. Se sono emozioni che mi fanno vibrare l’anima, capisco che è il pezzo giusto. Poi ho avuto la fortuna di aver ricevuto brani che sembrava mi fossero cuciti addosso.

Non possiamo parlare di live, ma di sogni sì. Ci sveli con chi ti piacerebbe collaborare? Qual è il tuo sogno nel cassetto? E cosa ti aspetti per Last Call?

Da sempre Stevie Wonder. Ci sono pure andato vicino. Un anno ero ad un suo concerto. Lui aveva invitato dieci persone a salire sul palco. Per poco non ci sono arrivato. Ma ci spero sempre. Il mio sogno nel cassetto principale è un nuovo disco totalmente in inglese che mi è stato richiesto per tutto il mercato americano e italiano.

Sandy Sciuto