Fonte: Ida Galati

Intervista a Ida Galati: racconto il mondo della moda su Tik Tok

Su Tik Tok è famosissima grazie ai suoi video in cui parla di moda; ha un profilo che vanta la bellezza di quasi 70 000 followers per un totale di 2.9 milioni di Mi piace. Stiamo parlando di Ida Galati, autrice del blog Le stanze della moda, che si è riscoperta Tiktoker durante la prima quarantena (come vi avevamo raccontato qui). Per scoprire di più su di lei e capire i segreti del suo mondo, noi di Social Up abbiamo avuto modo di scambiarci quattro chiacchiere telematiche.

Per cominciare, come ti presenteresti a chi non ti conosce dovendo utilizzare solo 3 aggettivi?

Caparbia, appassionata, positiva.

La moda e il mondo beauty sono le tue più grandi passioni e ne parli ampiamente sui tuoi canali social, soprattutto su Instagram e Tik Tok. In realtà la tua narrazione nasce grazie all’apertura del blog Le stanze della moda. Quali sono stati i passi che ti hanno portata a ritagliarti uno spazio sul web? Da dove hai tratto ispirazione?

Sono partita dalla scoperta del mio amore personale per il racconto. Ho scoperto tardi, a 30 anni, di saper scrivere e di essere capace di trasferire bene immagini e sensazioni su un foglio di carta. Ho capito che la mia missione era scrivere, non per forza di moda, ma scrivere. Quando a Londra mi è stato chiesto di scrivere di moda e seguire le sfilate, ciò che mi ha appassionato sin da subito è stato il lavoro che andava fatto aldilà della sfilata: la ricerca soprattutto di storie. Ero affamata di storie e di conoscenza; in fondo il mondo della moda per me era relativamente nuovo e per questo sono tornata sui banchi di scuola. È stato al corso di Fashion Journalism a Londra nel 2013 che mi è stato consigliato di aprire un blog piuttosto che inseguire il sogno da “vecchia” giornalista. Così ho ascoltato e sono partita. All’epoca c’era poco da cui trarre ispirazione se non Chiara Ferragni e qualcun altro, motivo per il quale, pensando di non volerci mettere la faccia, ma solo la penna, leggevo e traevo ispirazione dai magazine. Insomma, nonostante io avessi aperto un fashion blog non guardavo gli altri semplicemente perché non erano informativi ma estremamente autoreferenziali; a me piaceva l’idea di raccontare di moda in prima persona (a differenza di quello che fa un giornale) senza però parlare di me e mettermi sempre in mezzo.

Sbirciando nelle tue “stanze della moda”, si annoverano svariate collaborazioni con differenti brand. Qual è l’esperienza più bella che hai potuto vivere grazie al tuo blog? Quando hai iniziato ti saresti mai immaginata di ottenere questi risultati?

Quando ho iniziato, quello era il mio obiettivo ovviamente: puntare in altissimo. Ed essendo io una persona molto positiva e ottimista, lavorando sodo e avendo capito che alcune cose sembravano riuscirmi davvero bene, sapevo che sarei arrivata lontano. Le esperienze più belle sono quelle non strettamente legate al mio blog ma le opportunità che sono arrivate grazie a lui, come lavorare per la televisione o essere chiamata a insegnare nella stessa scuola di giornalismo dove avevo studiato solo un anno prima.

Come hai imparato ad andare oltre l’apparenza? E quanto essere giudicata dall’apparenza ti ha segnata?

È un percorso di accettazione verso se stessi e quando davvero ti stimi e ti “perdoni” per non essere perfetta o non essere come “dovresti essere” allora va tutto bene e diventi fiera di come sei. Sono stata la prima ad avere dei pregiudizi verso me stessa: sono troppo rosa, troppo leggera, troppo frivola, troppo fashionista e tutte queste cose nella mia testa andavano insieme con pensieri del tipo “penseranno che sei poco intelligente”. Questo era ovviamente avvalorato e confermato dai feedback che ricevevo dalle persone che mi vedevano prima in foto e solo dopo parlavano con me. L’affermazione era sempre la stessa: “non pensavo fossi così sensibile e profonda“. Adesso ho accettato il fatto che le persone con me devono andare oltre l’apparenza e le unghie laccate. Non tutti sono disposti o sanno farlo, ma probabilmente chi non sa farlo ha poco a che fare con me.

Sei docente di web editing presso alcune scuole prestigiose, qual è il primo insegnamento che dai ai tuoi alunni?

Che non tutti possono fare tutto, che il sogno dell’influencer che diventa ricco senza fare granché è una grande cavolata e che, anche se si ha talento, se non lo si coltiva e non si diventa disciplinati sarà difficile sfondare in questo settore. La passione per questo mestiere è fondamentale. Devi avere una forte personalità e soprattutto qualcosa da raccontare.

Parliamo adesso di moda e trend di stagione in questi tempi dove la maggior parte di noi trascorre molto tempo in casa, il rischio di trascurarsi un po’ è alto. Quali piccoli accorgimenti daresti a chi vive questa situazione? Come si possono conciliare moda e smartworking?

La tendenza sportychic si è diffusa da sola: comodi, ma cool. Felpa, ma colorata e particolare, magari con un colletto abbinato. Concedo anche i pantaloni del pigiama se si è perennemente in call purché ci si trucchi, i capelli profumino di pulito e magari si indossi un bell’ear cuff.

@idagalati

Su ig @_mood_laboratorio_di_stile_ #occhiacuore #trendalert

♬ Steven Universe – L.Dre

Anche se manca ancora del tempo, la bella stagione si sta avvicinando e noi non possiamo farci trovare impreparati. Quali saranno quindi i trend della primavera-estate 2021? Quale colore non dovrà mancare nel nostro armadio?

Pantone ha decretato i due colori del 2021: un giallo luminoso (che accende e dà la speranza di cui abbiamo proprio bisogno) e il grigio, colore rassicurante, simbolo di fermezza e resilienza. Vedremo quanto indosseremo davvero questi due nuances che devo dire di non aver visto abbondare nelle passerelle della PE21. Ho visto, invece, tailleur rilassati, felpe morbide, costumi interi, abiti leggeri dai colori pastello e in generale colori chiari ispirata alla natura: il lilla della lavanda, grigio delle rocce, l’azzurro del cielo, il verde del sottobosco.

Restando in tema colori, negli ultimi anni si sente sempre di più parlare dell’armocromia. Credi in questa scienza? La ritieni valida o pensi che ognuno debba semplicemente scegliere di indossare ciò che lo fa stare bene?

Ci credo assolutamente e l’ho testata personalmente soprattutto perché non ha a che fare con l’indossare cose che ci fanno o non STARE bene, piuttosto con cose che ci stanno o non stanno bene, che ci valorizzano o no. L’armocromia ci aiuta semplicemente a individuare i colori che stanno meglio con il nostro incarnato, insegnandoci ad evitare quelli che lo spengono e che non esaltano la nostra bellezza . Parliamo di colori caldi o freddi. Quando sai quali sono i tuoi colori ovviamente in quel range hai ampissime manovre di spazio per vestirti come credi! Quindi consiglio a tutti una sessione di armocromia. Prossimamente ne farò una con la consulente d’immagine Daniela Menzago per mostrare in video precisamente in cosa consiste una sessione di armocromia.

@idagalati

#armocromia facciamo chiarezza! Chiedi a @angelicapagnellistyle #curiosity #imparacontiktok #tiktokitaliafashion

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