Intervista a Cannella: “Spero che la musica rimanga il mio punto fermo”

“Ore Piccole” è il secondo album di Cannella, giovane leva della scuderia Honiro Label.

Cannella, all’anagrafe Enrico Fiore, si avvicina alla musica sin dall’età di 7 anni grazie al padre alla sua collezione di dischi che impara a cantare a memoria.

Dai 13 anni in poi inizia a scrivere canzoni e frequentare studi di registrazione, dedicandosi sia all’hip hop che al cantautorato. Le prime pubblicazioni  e i primi live avvengono con il nome di Eden.

Nel corso degli anni la sua identità artistica trova il suo vero centro avvicinandosi all’indie pop, senza però oscurare le sue provenienze musicali. Nasce il progetto Cannella.

Il suo primo album “Siamo Stati l’America” (2019), dimostra da subito la chiarezza d’intenti e la maturità di Cannella, ottenendo l’interesse del pubblico e della critica.

Nel 2020 Cannella inizia a lavorare al suo prossimo album (in uscita nel 2021) insieme alla produttrice Marta Venturini e pubblica i singoli “Foro Italico”, “Ti Volevo Raccontare”, “La Mia Roma” e “Casa Tua”, con cui entra in rotazione in diverse radio nazionali e supera il milione di streams complessivi.

“Ore Piccole” è un disco molto personale con cui l’artista romano racconta le sue imperfezioni, i suoi errori e l’amarezza della solitudine. Uno dei nodi principali è il contrasto tra la paura ossessiva di rimanere soli e le difficoltà a legarsi a qualcuno.

Ma con la musica Cannella riesce ad aprirsi davvero, a trovare quelle parole e quei sentimenti sepolti dentro la sua anima. Lo fa usando frasi dirette, o raccontando momenti, belli o brutti vissuti prima, durante e dopo il lockdown,

Cannella, in “Ore piccole”, il tuo nuovo album, canti di quando non c’era il coprifuoco e la notte era fatta per vivere. Come hai affrontato il primo lockdown e la gestione della pandemia?

Il primo lockdown non molto bene se devo essere sincero. Ho avuto diverse crisi sia a livello artistico sia personali. All’inizio cercavo di vederla come una cosa parzialmente positiva, passare un po’ di tempo con me stesso ed allontanarmi un po’ da tutto poteva essere benefico sotto certi aspetti. Col passare dei giorni però, non vedevo l’ora che finisse e di tornare alla mia vita di sempre. Non sono fatto per le lunghe pause.

“Ore piccole” è stato scritto proprio durante la pausa forzata e imposta dalla pandemia: quali sono le sue peculiarità?

Si, in parte è stato scritto prima della pandemia ed in parte tra il lockdown ed il periodo a seguire. Forse la sua peculiarità sta proprio in questo, nel fatto che è stato scritto a cavallo tra due periodi storici completamente differenti. L’Enrico che ha scritto i primi brani del disco è sicuramente diverso da quello che ha scritto i brani successivi, quantomeno sotto determinati aspetti. Questa cosa mi ha dato modo di ampliare i miei punti di vista e di scrivere un disco che tende a non ripetersi. Senza tutti gli avvenimenti dell’ultimo anno non sarebbe stato uguale.

Nel disco parli molto di te, di paure, di amore e di malinconie. Quali sono le tue paure adesso, anche alla luce della pandemia?

Sicuramente la paura della solitudine rimane sempre una costante, come anche la mia forte ipocondria che mi porta ad essere una persona molto ansiosa. Spesso ho paura di perdere il mio talento nel saper scrivere canzoni, mi è successo sopratutto in questo periodo in cui ho vissuto poche esperienze da poter raccontare. Nel complesso ho molte paure, però sono anche una persona coraggiosa che fa il possibile per vincerle.

Cosa ti rende felice?

Difficile dirlo. Sicuramente fare musica mi rende felice, in certi momenti mi fa anche star male ma nel bilancio sono sicuramente più gli aspetti positivi di quelli negativi. Devo ancora capire bene forse il significato della parola “felicità”. Nella vita mi sono dedicato a tante cose ma non mi sono mai impegnato molto a capire cosa mi rende davvero felice. Ci lavorerò su.

Il disco si arricchisce della presenza di un featuring con gli Zero Assoluto. Ci racconti perchè hai scelto di cantare con loro proprio “Balla così”?

In realtà gli avevo fatto sentire diversi brani, loro poi hanno scelto di duettare su “Balla Così” perché ci si rivedevano particolarmente. È stato bello vedere come sono riusciti ad inserirsi con naturalezza in una mia canzone, si percepiva che la sentivano molto loro durante la lavorazione e mi ha fatto super piacere.

Come è nata la collaborazione con gli Zero Assoluto?

Loro li ho sentiti per la prima volta a Maggio scorso. Mi avevano scritto per complimentarsi a seguito della pubblicazione di Foro Italico e da lì ci siamo sempre tenuti in contatto. Qualche mese dopo è nata l’idea di fare un brano insieme per il mio disco, è stata una cosa molto naturale partita da noi, senza tirare in mezzo nessun altro. Per me è stato davvero un onore immenso poter collaborare con degli artisti con cui sono cresciuto.

Con chi ti piacerebbe realizzare un feat tra gli artisti nazionali e internazionali?

Con Casare Cremonini ed i Coldplay. Sognando in grande ahah

In cosa speri?

Di non perdere mai la voglia di fare musica, che possa rimanere il mio punto fermo sempre e comunque, anche se a volte fa la stronza non vorrei mai stancarmi di vivere per lei. Al momento spero in questo.

Sandy Sciuto