Intervista a Avincola: il Festival di Sanremo, Goal! e il nuovo disco “Turisti”

Avincola è uno dei cantautori più promettenti della scena romana, vincitore di numerosi riconoscimenti, come il Premio Stefano Rosso, Premio Botteghe d’Autore, Premio PIVI Siae e il Premio MEI Cinema (2013). Il suo percorso si è incrociato con artisti come, Riccardo Sinigallia, Freak Antoni (Skiantos), Paolo Giovenchi e Fiorello.

Avincola ha dedicato gli ultimi anni alla ricerca di un nuovo sound, iniziando la collaborazione con l’etichetta Leave Music. Da gennaio 2019 ha pubblicato diversi singoli quali:  “Tra poco”, “Un Rider” e “Miami a Fregene”.

Il 26 febbraio è stato rilasciato “Turisti”, il suo nuovo disco, terzo nella sua carriera ma il primo perché rappresenta il suo nuovo inizio. Dal 2 al 6 marzo Avincola parteciperà al Festival di Sanremo 2021 tra le Nuove Proposte con il brano “Goal!” e noi l’abbiamo intervistato.

Avincola, prima volta al Festival di Sanremo nella categoria “Nuove proposte”. Perché hai scelto di partecipare?

Il motivo è legato al fatto di aver scritto un pezzo molto ottimista, a mio parere dato che penso di aver bisogno per me stesso e per gli altri di lanciare questo messaggio in un periodo un po’ difficile. Mi sembrava la canzone più giusta.

Quali sono le sensazioni e impressioni?

Le sensazioni sono bellissime. È uno dei tanti obiettivi che ho scelto di raggiungere e che con felicità ho raggiunto e non vedo l’ora di condividere l’emozione di aver scritto questa canzone con tanta gente.

La canzone che presenterai al Festival di Sanremo è “Goal!”. Perché proprio questo brano per la kermesse musicale?

Oggi più che mai abbiamo bisogno di conforto. Immagino la mia canzone come quell’abbraccio che oggi non possiamo darci e che spero riuscire a darci al più presto. Cantare una canzone che possa essere di conforto e di buon auspicio mi sembrava la cosa più giusta. È un regalo che faccio a me stesso e agli altri.

Come vivi l’assenza del pubblico in platea in ottica misure anticovid?

Non guardare in faccia il pubblico è qualcosa che limita in qualche modo, ma penso che fare il Festival sia una cosa molto importante a maggior ragione per questo motivo. Essere consapevoli di avere il privilegio di cantare su un palco è una cosa che non dobbiamo toglierci dalla testa, nessuno di noi. Riuscire ad andare oltre con la musica oltre i confini imposti dalla pandemia, è anche importante.

Qual è il rapporto con gli artisti in gara nella categoria “Nuove proposte”?

Ci siamo tutti conosciuti e scoperti in questa occasione qui. Con Gaudiano abbiamo stretto un bel rapporto, con Folcast si è creato un bel feeling. Ma in generale il sentimento della gara non lo stiamo vivendo. Abbiamo un gruppo whatsapp che si chiama “I tamponati”. Questo per dire come ci siamo legati con ironia. Speriamo di incontrarci perché finora non accade.

Giocando sul titolo della canzone che porterai al Festival di Sanremo: quali sono i Goal della tua carriera?

Sento di fare goal ogni volta che scrivo una canzone di cui sono soddisfatto. Ho l’hardisk pieno di roba ancora incompleta. Sono molto molto critico con me stesso, quindi quando faccio uscire una canzone che sento riesce a raccontare e ad esprimere ciò che ho dentro, per me quello è sempre un goal.

Il Festival di Sanremo è uno dei tanti goal che ho fatto e spero di farne tanti altri: io guardo sempr al futuro prossimo. Il Festival è una tappa, un passaggio e spero mi dia la possibilità di fare i concerti perché è la cosa che più mi piace.

Il Festival di Sanremo è solo una tappa e infatti il 26 febbraio è uscito “Turisti”, il tuo terzo album che per te è il primo. Mi è molto piaciuto e, finito di ascoltarlo, mi sono detta “Avincola si è divertito a farlo”…

(ndr. ride) Sì, è vero! Mi sono divertito. Ti faccio anche un nome: Emiliano Bonafede che è il porduttore artistico dell’album e con il quale mi sono confrontato e abbiamo lavorato negli ultimi due anni proprio per realizzare il sound dell’album. In effetti è come dici tu: ciò che esce fuori è che l’insieme tra musica e testo riesce a dialogare bene tra di loro. Questa è la cosa che più mi interessava.

Che tipo di lavoro è stato fatto sui testi e gli arangiamenti di “Turisti”?

Testo e musica sono tutti miei. L’incontro con Emiliano (ndr. Bonafede) mi ha permesso proprio di dare un vestito alle canzoni più contemporaneo possibile. La possibilità di parlare del presente, riportando cose passate, è la cosa più importante. È stato un lavoro lungo, ma fluido molto naturale.

L’album si intitola “Turisti” e credo si colleghi anche al tema del viaggio. A causa della pandemia oggi non possiamo viaggiare, o almeno non come vorremmo ma solo per necessità. Chi sono oggi i turisti?

Secondo me siamo tutti noi. Siamo tutti viaggiatori, tutti di passaggio e possiamo viaggiare tutte le volte che vogliamo anche quando magari non abbiamo la possibilità di comprare un biglietto. Ogni canzone potrebbe essere un biglietto diverso per andare da qualche parte e questa è un po’ l’idea del titolo non solo del disco, ma anche di una canzone presente al suo interno che prende in giro anche un po’ i turisti consapevole del fatto che lo siamo tutti.

Ho notato chenell’album ci sono svariate tematiche. In “Ti fidi?” parli del giudizio della gente. Canti: “del giudizio della gente non mi frega quasi niente” ma aggiungi pure: “mi dicono che devo fare pratica”. Insomma, Avincola come ti rapporti con le critiche?

Parlo di un’eventuale critica negativa che ognuno di noi può avere mentre è intento a fare una cosa. Quel momento di quella canzone vuole sottolineare che anche quando si è consapevoli che si sta facendo qualcosa o si sta compiendo un errore, delle volte è più importante compiere quell’errore e fregarsene per non avere rimpianti e rimorsi.

In “Turisti” c’è anche l’amore. L’amore che racconti non è appagato, ma un po’ mordi fuggi. In “Limone” parli d’amore. Citandoti chiedo: il succo della questione amore per Avincola qual è?

Quella è una delle tante metafore che ho voluto utilizzare (ndr ride). Partiamo dal fatto che quando io scrivo una canzone, non so mai dove andrò a finire anche perché penso che se hai qualcosa dentro di sincero, esce sempre fuori. Mi piace il gioco di parole succo della questione – succo delle parole. L’immagine di spremersi per risolvere una situazione, ma anche se si prova non si riesce mai. Conta sempre spremersi, secondo me. Sull’amore non so esprimermi: è una cosa talmente gigante.

Quali sono le canzoni di “Turisti” per capire meglio Avincola?

Cerco di essere sempre molto sincero e nelle trascrizioni c’è molto di me, quindi per me tutte le mie canzoni parlano di me, però quelle a cui sono più affezionato sono “Il gelato verde” perché è la prima che ho scritto e che ha dato seguito al resto e poi “Goal!” perché è il brano che più mi racconta meglio oggi dato che è l’ultima canzone che ho scritto.

Sandy Sciuto