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Giappone: i bagni pubblici hanno le pareti colorate e trasparenti

A chi non è mai capitato di aprire la porta di un bagno e trovarlo già occupato?

Cinque lunghi secondi imbarazzanti durante i quali il proprio sguardo e quello del malcapitato di turno si incrociano in un assordante “Nooooooooo.” – “Scusi!”. Ecco, per ovviare all’inconveniente, dal continente asiatico arriva finalmente la soluzione: in Giappone i bagni pubblici sono trasparenti. Scopriamo insieme di cosa si tratta.

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I BAGNI TRASPARENTI

Trasparente quando è libero, opaco quando è occupato: questo il risultato del progetto “The Tokyo Toilet” di “Nippon Foundation”. Si tratta di 17 bagni pubblici disegnati da 16 designer e studi d’architettura di tutto il Mondo, e sono uno più bello dell’altro. Solo cinque, però, hanno già aperto le proprie porte nella città di Shibuya. I primi sono i bagni dei parchi di Tomigaya e Yoyogi, creati entrambi dall’architetto Shigeru Ban. “Ci sono due cose di cui ci preoccupiamo quando entriamo in un bagno pubblico, specialmente quelli situati in un parco. Il primo è la pulizia e il secondo è se c’è qualcuno all’interno”, ha dichiarato l’architetto. Ecco perché ha deciso di creare una struttura di vetro completamente trasparente e altrettanto tecnologica. Dopotutto, è pur vero il Giappone è famoso per i  water ultra-tecnologici ed i bagni simbolo di ospitalità.

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LA STRUTTURA

I nuovi bagni sono un insieme di pareti colorate che circondano sia la zona dei lavabi che quella dei wc. Magicamente diventano opache quando le porte vengono chiuse. L’opaco assicura una completa privacy che scompare non appena viene aperta la serratura. “Ciò consente agli utenti di controllare sempre la pulizia e se qualcuno sta già usando il bagno, senza dover entrare. Di notte la struttura illumina il parco come una bellissima lanterna”, ha spiegato l’architetto. Non è un caso che l’idea si sia sviluppata proprio nello stato nipponico.  Il Giappone, infatti, è conosciuto come uno dei paesi più puliti del mondo e di conseguenza, anche i bagni pubblici non devono essere da meno. “Oltre alla costruzione, abbiamo predisposto una manutenzione e pulizia continua in modo che le persone si sentano a proprio agio nell’usare questi bagni pubblici e per promuovere uno spirito di ospitalità per la persona successiva”, ha concluso Shigeru Ban. Insomma, c’è chi si affida ancora alle porte che non arrivano a terra per evitare momenti imbarazzanti, cattivi odori e sporcizia e chi, invece, trova idee alternative e geniali. E voi, fareste pipì in un bagno trasparente?

Catiuscia Polzella