I numeri dei positivi al coronavirus continua a crescere, ma non facciamo l’errore di pensare che la situazione che si prospetta è paragonabile a quella dei mesi precedenti ovvero durante le fasi 1 e 2 della pandemia. Secondo molti virologi i numeri continueranno a crescere,l’obiettivo oggi è di effettuare il maggior numeri di tamponi possibili sulla popolazione e non soltanto su soggetti sintomatici. E’ opportuno specificare che se i numeri di contagiati sono simili, non si può dire lo stesso del numero dei tamponi eseguiti, infatti il numero è circa 7 volte maggiore dei mesi precedenti. A commentare i dati ci pensa il Professore Bonanni epidemiologo, ordinario di Igiene all’Università degli Studi di Firenze , «No e vi spiego il perché l’alto numero dei positivi riscontrato va rapportato al numero dei tamponi che ora si effettuano 6-7 volte più alto rispetto a quelli effettuati nella scorsa primavera.
Allora si andavano a controllare le persone con sintomi compatibili con un’infezione da Covid, o addirittura in situazioni gravi, adesso i controlli vengono effettuati “ a tappeto”, i positivi li andiamo a cercare tra i “contatti” e cioè tra le persone che hanno avuto a che fare con un positivo anche se sono ed è la maggioranza dei casi asintomatici.
«Adesso, inoltre, tra i nuovi casi di contagiati prevalgono le persone sotto i 5o anni e una quota non trascurabile è rappresentata dai giovanissimi, altro segnale di una diversa ricerca del virus che non riguarda più solo chi sta male . Questo non significa che non ci siano persone in situazioni tali da richiedere un’ospedalizzazione o un ricovero in terapia intensiva, sembra un dato contraddittorio ma è evidente che se si aumenta il numero dei soggetti controllati, se ne scoprono anche di più bisognosi di cure specifiche».
«Vorrei anche ricordare che se a marzo su 100 tamponi effettuati circa il 25% risultava positivi ora si è intorno al 4-5 % per tutte le ragioni dette prima. In primavera mancava tutto: dai test alle mascherine ora non siamo nella stessa situazione, ma questo non significa certo che si debba abbassare la guardia. Le precauzioni da prendere sono sempre le stesse : rispettare le distanze di sicurezza, utilizzare le mascherine, lavare frequentemente le mani. E non illudersi che tutto sia passato: la storia ci insegna che le grandi epidemie hanno dalle due alle tre ondate prima di spegnersi, noi siamo all’inizio della seconda. Dipenderà anche da ognuno di noi come andrà»