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Il Moutai, il liquore più famoso della Cina, diventa un gigante del business

Nel firmamento delle aziende più importanti del mondo è nata una nuova stella. Si tratta della Kweichow Moutai, azienda statale che distilla la marca più pregiata di baijiu, il liquore più famoso di tutta la Cina. Con la capitalizzazione di 1,85 trilioni di renminbi, equivalenti a 260 miliardi di dollari, Moutai ha stracciato la concorrenza. Vale più di Heineken, AB InBev e Diageo messi insieme. Ha lasciato indietro Coca-Cola e Lvmh. Ha anche superato Industrial and Commercial Bank of China, la più grande banca al mondo per asset, diventando la prima azienda per capitalizzazione in Cina.  Il liquore preferito di Mao è diventato un gigante del business con un giro d’affari oltre gli 80 miliardi di dollari l’anno. Il suo segreto è che piace soprattutto agli anziani nostalgici degli anni duri e puri del primo maoismo e non c’è brindisi che si rispetti senza baijiu.

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UN LIQUORE PER SENTIRSI UN LEADER

Da febbraio ad ora, il titolo Moutai ha guadagnato il 25% in Borsa. Nei mesi del lockdown, infatti, il liquore tradizionale cinese ha registrato +13% nelle vendite, nonostante la chiusura di ristoranti, bar e locali. Gli analisti del settore hanno rilevato che il Moutai è diventato sia un investimento (il liquore dura nel tempo e con l’età sale di quotazione), sia un modo per allietare le cene a casa o sorseggiare in poltrona, immaginando di essere un potente uomo d’affari. Il Moutai, infatti, è il liquore simbolo della politica, testimone di tanti incontri e diatribe internazionali. Si racconta, infatti, che nel 1972 a Pechino Richard Nixon, mentre siglava il grande disgelo con la Cina comunista, avesse fatto troppi brindisi con il baijiu. Anni dopo Henry Kissinger, tornato a Pechino per l’ennesima missione, disse a Deng Xiaoping durante un incontro di lavoro, che “se avessero continuato a bere Maotai, avrebbero risolto qualsiasi problema sul tavolo”.

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MOUTAI: LO STATUS SYMBOL DEL POTERE

Eppure, dall’inizio del 2000 le sue vendite erano calate. Colpa forse, dei gusti più internazionali dei giovani cinesi, i quali prediligono gin o whisky al liquore tradizionale. Oppure colpa, forse, del suo gusto forte, tale da essere utilizzato per disinfettare le ferite negli ospedali da campo. Come, infatti, amava raccontare Zhou Enlai, fu il baijiu ad aiutare l’Armata Rossa maoista a sopportare la Lunga Marcia. Al contrario il Moutai è rimasto il preferito dell’élite politica, fedele al regime comunista. A ciò si aggiungono gli effetti della dura campagna moralizzatrice di Xi Jinping nel 2013, che aveva deciso di dare un taglio alle spese eccessive dei suoi dirigenti, troppo poco “sobri” e ligi al dovere. Il Moutai, infatti, è diventato un simbolo di potere e successo e, di conseguenza, un mezzo per corrompere funzionari in cambio di favori. Dopotutto, il costo di una bottiglia di Moutai può variare dai 250 ai 3.500 euro ed averla, effettivamente, equivale ad un piccolo tesoro.

Catiuscia Polzella