Il documentario di Tiziano Ferro è il commovente racconto di una rinascita

“Le parole hanno un peso, ma non lo ricordiamo. E’ questo il dramma che si nasconde dietro i messaggi di bullismo. Le parole hanno un peso. Ne ribadisco la pericolosità” il monologo contro il bullismo recitato da Tiziano Ferro alla trasmissione Che tempo che fa di Fazio lo scorso anno, assume un peso specifico importante ora che il cantante ha deciso di parlare. 

In prima assoluta su Amazon Prime Video Tiziano Ferro, idolo di tantissimi nel mondo, ha raccontato tutta la verità, la sua verità e come questa l’ha reso libero. Il suo documentario “Ferro” è la narrazione di una vita tenuta in piedi dall’amore per la sua famiglia e per la musica, compagna fedele che l’ha tenuto saldo nelle sue convinzioni anche quando tutto sembrava perduto. Con in mano un nuovo progetto musicale “Accetto miracoli: l’esperienza degli altri”, il primo album di cover, è con il docufilm che il cantante si spoglia e condivide con i suoi fan un nuovo tassello della sua vita, quello più nascosto. Ci racconta come la vita sia un’alternanza di ansie e soddisfazioni e come sia essa stessa un miracolo, ecco che anche l’album  assume un significato ancora più grande ora che accompagna l’uscita del film con il quale ha deciso di raccontarsi. Tiziano l’abbiamo sentito cantare spesso canzoni di altri, ora però è come se ci raccontasse la sua vita attraverso quelle canzoni e tutto ha un senso.

Il Tiziano perso tra gli scaffali di un supermercato di Los Angeles, uomo di casa mentre cucina o porta a spasso il cane ci fa riflettere su quanta umanità ci sia dentro un “personaggio”. Il suo racconto è diretto, senza fronzoli o retorica “Sono Tiziano e sono un alcolista”. Ecco che nello spettatore si apre una voragine nel cuore, tutto diventa narrazione di una vita in lotta contro se stessi e il mondo che lo circonda. 

«Una sera la band mi convinse a bere. E da lì non mi sono fermato più. Bevevo quasi sempre da solo, l’alcol mi dava la forza di non pensare al dolore e alla tristezza, ma mi portava a voler morire sempre più spesso. Ho perso occasioni e amici. Io ero un alcolista. L’alcolismo ti guarda appassire in solitudine, mentre sorridi di fronte a tutti»

Tiziano racconta il suo momento più tragico e come da questo fortunatamente con tanto lavoro sia riuscito a costruire una vita migliore. A 17 anni con un contratto discografico che però non riesce a dargli quella fama che bramava più di tutto, l’ostacolo era il pregiudizio che il mondo musicale negli anni 90 si portava come un fardello. Un pregiudizio che ha portato il cantante alla lenta e progressiva distruzione, perché è vero il bullismo ha tantissime facce ma in tutte le sue manifestazioni logora e distrugge ciò che lo circonda. 

40 chili in meno e senza forze Tiziano inizia la sua scalata al successo, Xdono e il primo album, la rivincita di un ragazzo della periferia di Latina che finalmente riesce a comunicare con la sua musica. Gli stadi, la celebrità, i soldi lo avvicinano ad un’altra amica: la bottiglia, l’unico appiglio quando tutto intorno a te sembra non accettarti. Il problema dopo non era più il peso era la sua omosessualità, il più grande tabù della società italiana. Fare coming out è stata la liberazione che l’ha portato ad accettarsi e farsi accettare, a far crescere il lui la consapevolezza che non c’è niente di male nell’imperfezione. Victor, l’amore della sua vita, è l’uomo che ha completato il suo percorso di rinascita, gli ha regalato un nuovo senso di amore e di famiglia. 

Una vita piena e senza fronzoli, dedicata alla musica e all’aiutare chi come lui è schiavo di una dipendenza.

“Ho sempre pensato che dietro ogni storia di dolore si nascondessero il privilegio e il dovere morale di poter aiutare qualcun altro. La mia storia me lo insegna e ogni volta che ho consegnato alla gente le mie cicatrici, si sono sempre trasformate in soluzioni”.

Alla soglia dei 40 anni Tiziano può affermare di aver lottato e vinto, questa è una storia fantastica piena di imperfezioni ed errori ma anche di amore, forza, di rivalsa che va raccontata e mai taciuta.

“Grazie per quello che stai facendo, sei una persona coraggiosa”.

Claudia Ruiz