Da ristorante a nascondiglio dei Templari: la storia del museo Faggiano

La storia del museo Faggiano (dal nome del suo proprietario, ossia Luciano Faggiano), situato in un edificio storico nel centro della città di Lecce, ha qualcosa di incredibile. Difatti la struttura ,inizialmente riservata alla ristorazione, venne sottoposta ad una ristrutturazione nel 2001, a causa di una forte umidità, dovuta a problemi idraulici. Risultato? Beh, quasi 2000 anni di storia giacevano sotto il pavimento dell’ignaro imprenditore.

Durante i lavori iniziarono a riemergere veri e propri tesori storico-archeologici consistenti in antiche strutture, tombe, nascondigli ricavati tra i muri, gallerie, altari sacri, ossari, simboli riconducibili agli antichi cavalieri templari, affreschi e quant’altro. Molto interessante fu inoltre la scoperta di una piccola tomba di bambino scavata nella roccia.

Nonostante l’incredibile scoperta, valsa pure la prima pagina del New York Times, le istituzioni non supportarono in alcun modo, al livello economico i continui lavori, che però furono portati avanti (fino al 2007, un anno prima dell’apertura del museo) con tenacia dalla famiglia Faggiano, (composta da Luciano, dalla moglie e dai loro tre figli), sotto la supervisione di un’archeologa inviata dalla Soprintendenza dei beni archeologici di Taranto e sotto la guida di due architetti.

Non meno importanti sono inoltre delle incisioni misteriose che fanno pensare alla presenza dei cavalieri templari. Difatti su un architrave è ancora presente un testo di origine latina, che recita: OB[IS] Q[UI]S CONT[R]A NOS; Questa frase è certamente ricollegabile all’epistola di San Paolo ai Romani (Rm VIII, 31): “Se Dio è con noi, chi è contro di noi?”, frase che poi fu assimilata dall’antico ordine dei templari fino a divenire uno dei loro motti.

Ultima, ma non per importanza,fu la scoperta di un affresco, fatto risalire al tempo dell’antico ordine dei templari. L’affresco, complice la presenza di una figura triangolare al cui centro della base è posta una struttura che ricorda un tempio con copertura, anch’esso triangolare, e sulla cui sommità è posta una croce, richiama il tempio di Salomone (secondo il Tanach, testo sacro dell’ebraismo, il primo tempio di Gerusalemme ebraico). Inoltre al centro del triangolo è visibile un altro simbolo anch’esso sormontato da una croce, che potrebbe essere un richiamo al Calvario. Nella parte inferiore della rappresentazione troviamo un nodo posto all’interno di un cerchio, il nodo è sempre stato un simbolo di protezione ed anche qui è evidente il richiamo al famoso nodo di Salomone.

redazione