Colonia del bambino: l’indagine di Italian Paranormal Research

La tensione che abbiamo provato una volta entrati, si poteva tagliare con un coltello.

Non ci era mai capitato di fare un’indagine in soli due elementi del gruppo senza torcia,per di più in un luogo abbandonato in cui è difficile entrare, ma soprattutto uscire alla svelta se la situazione lo richiede.

La colonia del bambino è molto più paurosa di quanto immaginavamo.

Documentandoci abbiamo scoperto che è stata costruita durante la seconda guerra mondiale, era come un albergo incentrato sulla salute dei bambini. 

Dopo due anni è stato chiuso temporaneamente per essere utilizzato come rifugio per i sopravvissuti ai bombardamenti, ma in seguito è stato occupato anche dai nazisti, e dalle truppe alleate verso la fine della guerra.

Chi si è introdotto al suo interno giura di aver udito un bambino piangere e da rumori strani e violenti, probabilmente causati dai molteplici riti satanici che si sono svolti nella struttura.

Una volta entrati, ci accorgiamo di essere nella cucina, situata nel piano sotterraneo, ci dirigiamo in direzione delle scale e una volta saliti mentre stiamo per oltrepassare una porta, ci accorgiamo solo in fase di analisi di aver registrato, con il nostro Zoom (registratore che “cattura” suoni e rumori fino alla fascia degli infrasuoni)che in quel punto, una voce dice bisbigliando, “Basta!”.

Appena abbiamo cominciato a formulare le domande per poter interagire (sessione EVP) con le “presenze”, ecco un tintinnio ripetersi tre volte, che solo Deborah ha sentito grazie alle cuffie collegate al nostro Zoom, nel mentre udiamo il tintinnio, un urlo spaventoso si fa sentire da entrambi.

Decidiamo di scendere dalle scale presenti in fondo al corridoio in cui ci trovavamo, e entriamo in una stanza che all’epoca doveva essere una sala ricreativa, rimanendo sulla soglia della stanza, in seguito ad un rumore che abbiamo udito provenire dal corridoio in cima alle scale, chiediamo di avvicinarsi e un istante dopo, sentiamo vibrare forte la porta a vetri rotta accanto a noi, facendoci sobbalzare e allontanarci di scatto.

Accendiamo la Spirit box (scansionatore di onde radio) per poter avere risposte.

Carmelo chiedendo chi c’era con noi, ottiene la risposta “Io” e subito dopo la stessa dice “via”.

Ad un certo punto Carmelo chiede se ho sentito un “bum bum” stando a significare un rumore che aveva appena udito, incredibilmente una voce burlona ripete dalla Spirit box la parola “bum bum”, come a volerlo prendere in giro.

Poco dopo Carmelo sente una voce con un tono cupo ed elettronico, dire “Li-be-ra-mi”, facendolo rimanere sconvolto dal tono di voce.

Cominciamo così a capire che avremmo sentito tutt’altro che bambini in quella struttura, ma bensì qualcosa di negativo e forte, che predomina in quel luogo così misterioso.

Chiedendo chi fosse, dice di nuovo “Io”, insistiamo chiedendo cosa li lega a quel posto e solo in fase di analisi ci accorgiamo che ha risposto con la parola “polizia”.

E’ forse successo un crimine? E’ plausibile visto il legame che ha la struttura con il periodo della guerra.

Chiediamo in quanti sono, e una voce immediatamente risponde “due”.

In fase di analisi sentiamo che una voce sembra rivolgersi ad un’altra dicendo “sta zitta tu!” in modo imperativo.

Spegniamo la Spirit box e uscendo dalla stanza sentiamo quello che sembra essere un verso infantile, e diversi rumori come se qualcuno spostasse mobili ai piani superiori.

L’aria stava cominciando a farsi pesante, e come spesso diciamo, bisogna capire quando si sta rischiando troppo e bisogna terminare l’indagine.

Quella struttura non è fatta per indagini da sole due persone, decidiamo quindi di tornare con altri due elementi del gruppo. 

A breve vedrete il seguito dell’indagine sul nostro canale.

redazione