Cina: nessun contagiato e boom di turisti “interni”

“Zero”. E’ il numero di persone contagiate da Covi-19 che, negli ultimi giorni, si sta leggendo sui report cinesi. Sembra che l’allarme da pandemia sia perfettamente rientrato, almeno lì.

Mentre in Europa e non solo si cerca di arginare quella che in molti chiamano “seconda ondata”. Cinque mila casi in tutti negli ultimi sei mesi sono i numeri della nazione da cui tutto questo disastro è partito. Oggi l’epidemia da Covid-19 sembra solo un ricordo, anche se non troppo lontano.

Da inizio epidemia in Cina, i casi ufficiali sono 85.500, con 4.634 deceduti, in maggior parte a Wuhan e nello Hubei. Dopo la fine del lock-down, in aprile, i focolai sono stati affrontati in maniera rapida, mediante misure mirate e immediate, com misure restrittive severissime (molto più severe di quello che pensiamo di aver vissuto noi, sappiatelo!).

Dal Primo ottobre, festa della fondazione della Repubblica popolare, in Cina si è tornati perfino a festeggiare. La chiamano «Huángjin Zhou», la Settimana d’Oro che ogni anno fa muovere centinaia di milioni di cinesi. Prima le ondate di turisti sbarcavano anche in America, in Europa, in Italia. Purtroppo, a causa della pandemia, i cinesi sono tornati a viaggiare, ma all’interno del proprio Paese. Questa volta si trattava della prima grande prova di ripartenza per il settore turistico dopo lo scoppio del coronavirus a Wuhan, che a gennaio coincise con l’esodo del Capodanno lunare. Grazie a questo fortissimo “turismo interno”, l’economia cinese ha potuto prendere una boccata d’ossigeno, ricominciando ad ingranare. Il settore turistico, quello della ristorazione e tutti i servizi ad essi collegati hanno subito in maniera disastrosa cali di fatturato. Molte aziende hanno chiuso e non riapriranno.

Nonostante le difficoltà a mantenere le distante di sicurezza, sui tg di Pechino sono state trasmesse moltissime immagini di  turisti ammassati lunga la Grande Muraglia, tutti stretti lungo i percorsi nei boschi con i colori autunnali nella provincia del Liaoning, ammassati sul Bund di Shanghai ad ammirare i grattacieli di Pudong. Un rischio elevatissimo quello di “disobbedire” alle regole del distanziamento sociale. Ma, riportano fonti interne, sembra che il rischio sia stato ben calcolato.

Gli unici casi di positività che si erano riscontrati nelle ultime settimane in Cina erano collegabili a persone provenienti da altri paesi. Erano casi importati, come li hanno definiti loro. Così la Cina, da paese impastatore (per molti), dal quale è partito tutto, è diventato il primo a sbarazzarsi di questo terribile virus che sta minacciando oltre alla nostra salute la nostra economia? Certamente è molto curioso.

Ci auguriamo che la Cina, a questo punto, abbia sconfitto il Covid (sempre se sconfitto è il termine adatto). Ci auguriamo altresì che accada presto nel nostro Paese ed in tutto il Mondo, così da tornare, il più presto possibile, alla normalità.

Sharon Santarelli