Caso Amicizia: il più importante caso di contattismo avvenuto in Italia

Caso Amicizia: tra i casi di contattismo con il mondo alieno di certo questo caso rappresenta il più emblematico e anche il più misterioso, per il fatto che viene svelato dopo cinquant’anni.

Per la precisione ci troviamo a Pescara, tra gli anni 50 e 70, dove un gruppo di extraterrestri dall’aspetto umano avrebbe contattato direttamente un folto gruppo di persone. Gli umani sarebbero stati portati nelle loro basi sotterranee e a bordo dei loro UFO. I personaggi coinvolti erano di alto livello sociale e culturale. Il leader del gruppo italiano fu Bruno Sammaciccia (foto).

Tutto ha inizio nella primavera del 1956, durante un’escursione che Bruno compie con gli amici Giulio e Giancarlo alla Fortezza Pia, una rocca che domina Ascoli Piceno. I tre vengono avvicinati da due esseri dall’aspetto umano, ad eccezione del fatto che avessero altezze anomale: uno era alto sotto il metro, l’altro circa tre metri. Dopo questo primo incontro, ne avvengono molti altri ai quali partecipano sempre più persone. Il gruppo degli amici si allarga con il passaparola e ne entra a far parte anche Gaspare De Lama insieme ad altre personalità tra cui professori, ingegneri, operai, giornalisti, impiegati, casalinghe, persino un futuro Premio Nobel, come essi affermano. Tra di loro li chiamano W56 anche se il vero nome degli alieni è Akri, i Saggi, in sanscrito.

Il Caso Amicizia raccontato in un libro

Per decenni l’intera vicenda rimarrà un segreto. Il Caso Amicizia esplode nel 2007, quando Sammaciccia, poco prima di morire, chiede all’amico Stefano Breccia (foto) di mettere per iscritto quei fatti straordinari di cui era stato testimone al fine di non perderne conoscenza. Il libro Contattismi di massa pubblicato nel 2007 svela la storia al mondo e scatena un acceso dibattito.

Stefano Breccia, ufologo italiano con un notevole curriculum nel campo dell’ingegneria elettotecnica, ha investigato il Caso Amicizia per molti decenni durante i quali ha potuto parlare direttamente con i testimoni. Nel suo libro Breccia include la testimonianza di Bruno Sammaciccia, studioso italiano laureato in Psichiatria e Psicologia e autore di numerosi testi.

La prefazione è stata curata dal dott. Roberto Pinotti, noto ufologo italiano, nella quale racconta di essere stato sempre al corrente del Caso e delle numerose prove a supporto, alcune fotografiche e video. Alcune delle numerose foto scattate ad UFO ed Extraterrestri all’interno del Caso Amicizia sono di qualità eccezionale e si può tranquillamente affermare che, per importanza, numero di testimoni coinvolti e prove documentarie presentate, il Caso Amicizia rappresenta il più stupefacente caso di contatto tra umani ed alieni della storia moderna.

Sammaciccia descrive i personaggi umani che furono coinvolti nella storia ed ebbero contatti diretti con gli extraterrestri. Queste persone in breve aumentarono di numero e il compito di Sammaciccia consisteva nell’aiutare gli alieni a preparare gradualmente l’umanità alla scoperta che sulla Terra vivono esseri di aspetto umano provenienti da altri pianeti. L’autore afferma di aver direttamente incontrato e di aver intervistato almeno 80 persone che avevano incontrato o avevano lavorato con questi extraterrestri. La maggior parte di costoro era di cittadinanza italiana ma anche in altri paesi esistevano persone venute in contatto con lo stesso gruppo di extraterrestri. Molti di questi alieni potevano facilmente mescolarsi alla società umana e, se necessario, svolgevano professioni normali in mezzo a noi.

Il Caso Amicizia, quindi, confermerebbe le affermazioni di numerosi rivelatori americani che parlano di alieni di aspetto umano perfettamente inseriti nella nostra società e che camminano in mezzo a noi.

Alla fine Sammaciccia descrive un violento conflitto tra due fazioni di extraterrestri che avrebbero tentato di inflluenzare lo sviluppo umano e il futuro. Mentre la fazione Amicizia a cui egli prestava aiuto promuoveva una unione cosmica ed uno sviluppo basato sulla morale, l’altra fazione, i CTR, perseguiva esclusivamente il solo sviluppo tecnologico. Ciò portava a periodici scontri violenti tra i due gruppi. Alla fine le basi sotterranee degli Amici di Sammaciccia vennero distrutte nel 1978.

I sopravvissuti dovettero abbandonare la Terra ma promisero di tornare in futuro, quando l’umanità fosse stata più evoluta eticamente e pronta ad interagire con gli extraterrestri.

Caso Amicizia: ecco che aspetto avevano gli alieni svelatisi a Bruno Sammaciccia

Alieni dall’aspetto umano, non filiformi come l’immaginario collettivo potrebbe visualizzarli. Molti di loro parlavano parecchie lingue terrestri, alcuni sapevano anche i dialetti, erano esseri molto intelligenti. Una delle immagini contenute nel testo mostra quest’uomo. Il suo nome era Kenio e non desterebbe alcuna meraviglia osservarlo se non per il fatto che l’uomo fosse alto quasi tre metri.

Nel libro è spiegata tutta la storia dal principio alla fine, già, perché a quanto pare, il Caso Amicizia non finì nel migliore dei modi. Molta gente terrestre che si volle unire al gruppo di Bruno Sammaciccia creò problemi, alcuni impazzirono, altri tradirono il gruppo. Così i CTR riuscirono ad avere la meglio su questa gente terrestre, questo perché gli uomini che si vollero inserire nel gruppo non erano abbastanza forti. Furono presi dal panico ed alcuni dei più coinvolti, quelli che non si credevano pazzi, ma avevano paura delle possibili conseguenze, infamarono Bruno ed il resto del gruppo. A tal punto che non c’era più unione, a parte pochi, quindi il gruppo pian piano si sciolse, e i W56, tra le varie guerre contro i CTR e la situazione che si venne a creare, furono costretti ad andarsene via. Tutto questo dopo 20 anni di Amicizia con i terrestri.

redazione