Caos al governo per il protrarsi dello stato di emergenza, arduo pensare che solo il vaccino potrà salvarci, mentre i contagi continuano

Mentre in tutto il mondo il virus continua a muoversi contagiando senza guardare confini regionali, nazionali ed internazionali, si alzano clamori da tutte le parti per la decisione di Conte di voler estendere il periodo di emergenza epidemiologica fino al 31 dicembre. Sarà eccesso di prudenza visto che i risultati in Italia continuano a destare dubbi soprattutto in alcune regioni, oppure come sostengono gli esponenti delle opposizioni: Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, si corre  rischio di “pieni poteri” esercitati dal premier attraverso la scelta di strumenti normativi con corsie preferenziali ma anche contro i partiti di maggioranza.  Giorgia Meloni è convinta che la proroga dello stato di emergenza non sia altro che un escamotage di ministri e parlamentari per “salvare le poltrone” mentre Silvio Berlusconi ha preso carta e penna e in una lettera alla Stampa ha ribadito la disponibilità a “collaborare” ma ha anche definito “inaccettabile sul piano della procedura la decisione di forzare ancora la Costituzione e la trasparenza del processo democratico”.  Nessuna decisione è stata ancora presa, sottolineano diverse fonti, ma è possibile che si decida di procedere in modo graduale. Scegliere una scadenza più ravvicinata, per esempio il 31 ottobre, avrebbe però lo svantaggio – è il ragionamento – di rendere più incerto il destino degli interventi a favore di famiglie e imprese.

Credits: FcInter1908.it

Intanto, martedì il governo approverà un nuovo Dpcm per confermare il pacchetto di misure che scadono il 14 luglio (dalla stretta della movida ai voli) fino a fine mese e che ancora vengono ritenute necessarie per evitare che il Covid-19 torni a diffondersi pericolosamente. In Senato il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha sottolineato che “non esiste rischio zero senza il vaccino”.  “Nel mondo i contagiati hanno superato la soglia dei 13 milioni e i deceduti sono oramai più di mezzo milione. È del tutto evidente che non possiamo abbassare la guardia. Non dividiamoci su questo, vi prego”. Per molti le parole del Ministro sono allarmanti, come si può pensare che un vaccino non ancora del tutto testato, sia l’unica speranza per una battaglia epidemiologica che ogni giorno porta nuove barriere. Durante questi giorni si sta sfatando l’idea di una immunità derivante dalla malattia stessa, sembra ormai documentato che chi ha preso il coronavirus ed è poi guarito, può riprendere la malattia, addirittura riportando effetti ancora più gravi a causa della presenza degli anticorpi che agirebbero come veicolo del virus all’interno del corpo amplificando le reazioni stesse. Si parla anche di un doppio ceppo, che si sta facendo largo in Lombardia, sembrerebbe che il coronavirus può colpire anche il sistema nervoso centrale e il midollo. E’ quanto accaduto a un uomo di 59 anni, ricoverato all’ospedale Niguarda di Milano, a cui è stata diagnosticata una mieloradicolopatia parainfettiva associata a Covid-19. Il malato, seguito presso il Cardiocenter, non aveva altri precedenti anamnestici di rilievo, quando a marzo si è presentato al pronto soccorso dell’ospedale, lamentando debolezza agli arti inferiori e dolore lombare. In un primo momento negativo al covid, dopo un ricovero al Niguarda ha presentato la positività al tampone.  “È stata fatta pertanto una diagnosi di mieloradicolopatia parainfettiva associata a Covid-19 – ha spiegato Grasso – e il trattamento proposto dai nostri neurologi ha compreso la somministrazione di immunoglobuline in combinazione alla terapia antivirale/immunomodulante specifica per l’infezione da nuovo coronavirus”. 

Alessandra Filippello