Bolzano sfida Conte: bar chiusi alle 20, ristoranti alle 22

Domenica 25 ottobre il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, ha firmato una nuova ordinanza, in vigore su tutto il territorio provinciale da lunedì 26 ottobre fino al 24 novembre.

Un’ordinanza in deroga, quella di Kompatscher, rispetto alla linea nazionale imposta nell’ultimo DPCM firmato da Giuseppe Conte. Le chiusure dei bar sono previste per le ore 20.00, per i ristoranti per le ore 22.00. Dalle ore 18.00 la somministrazione di cibi e bevande potrà avvenire solamente al tavolo, con un massimo di 4 persone per tavolo, eccezion fatta per i nuclei familiari conviventi più grandi, ma con il divieto assoluto di consumare in piedi, sia nei pressi del locale che sul suolo pubblico. “Di fatto – ha spiegato Kompatscher presentando l’ordinanza – reperiremo gran parte del nuovo Dpcm nazionale con alcuni adattamenti alla realtà locale in virtù dei margini di manovra che ci sono concessi dalla nostra autonomia e dalla legge provinciale sulla fase 2 dello scorso maggio”.

La cultura, non chiude le sue porte!

Cinema, teatri e sale da concerto restano aperti con una capienza massima di 200 persone. Rimangono aperti, sia ai professionisti che non, due comprensori sciistici, quello di Solda e di Val Senales. La loro chiusura segnerebbe la morte dell’economia delle montagne, secondo quanto sostenuto dal presidente. La didattica a distanza sarà in presenza al 50% (e non al 25% come previsto dal decreto nazionale).

Comportandoci in maniera responsabile possiamo tenere la situazione sotto controllo dal punto di vista sanitario, evitare misure ancora più drastiche e tornare in tempi più rapidi ad una vita il più possibile normale” ha spiegato Arno Kompatscher aggiungendo che “bisogna intervenire subito con misure più incisive per fermare la catena dei contagi e ridurre la pressione su ospedali e strutture sanitarie, cercando comunque di salvaguardare il più possibile scuole e attività economiche”.

E mentre il nostro Paese torna a tremare per l’incubo di un possibile nuovo lock-down, c’è chi, come Arno Kompatscher, mette davanti i bisogni economici dei suoi cittadini, certamente incrociando le dita perché non accada il peggio, ed esortando tutti a seguire le norme igieniche, ad utilizzare i dispositivi di sicurezza. Chissà però se, sulle cabinovie delle stazioni sciistiche la situazione non sarà quella già ben nota che abbiamo visto nei mesi di Marzo.

E’ fondamentale non abbassare la guardia non solo per tutelare la nostra salute, ma anche per tutelare la nostra economia, che ne ha veramente bisogno!

Sharon Santarelli