A Catania un malato oncologico trasportato in ambulanza esprime il desiderio di vedere ancora un’ultima volta il mare

Esiste ancora l’umanità, nonostante la fumosa cortina creata dal coronavirus attorno a tutti noi, ci sono ancora animi nobili. A Catania, un giorno qualsiasi è diventato un giorno speciale, per un malato oncologico, il Sig. Nino da come racconta al Corriere il Sig. Alfio Guglielmino, presidente del locale comitato della CRI. “Il signor Nino, l’uomo ritratto nella foto, è un paziente oncologico. Ha una settantina di anni e lo accompagniamo in ospedale per le varie visite, le sedute di radioterapia, la pet (Positron Emission Tomography, ndr) e altro. Sabato mattina, come al solito, lo abbiamo accompagnato in ospedale per una seduta di radioterapia, ma la struttura aveva sbagliato a fare la prenotazione. E così i ragazzi hanno pensato di fargli prendere un po’ di brezza marina anziché riaccompagnarlo subito a casa”. Il Sig. Nino ha 70 anni, è un malato oncologico le cui uniche passeggiate sono quelle ai vari ospedali dove segue le sue terapie. La bella giornata, il pensiero di rinchiudersi in casa per aspettare la prossima passeggiata evento in ospedale, l’ha portato a confidare ai volontari Cri, il suo desiderio di vedere per una volta ancora il mare, il suo amato mare. Uno sguardo complice tra i volontari, i loro cuori all’unisono, deviano il percorso da casa per recarsi al mare. La foro ritrae il Sig. Nino, che dalla sua barella, in compagnia dei volontari, osserva e respira l’odore del mare proprio davanti a lui. Ancora una volta, i volontari hanno dimostrato che rendere felice un cuore è più importante di mille cure alcune volte, che la dolcezza e la comprensione sono il migliore baluardo che ci possa essere.

Alessandra Filippello