Venezia diventa esclusiva: obbligo di prenotazioni per limitare l’afflusso dei turisti

In seguito agli arrivi esorbitanti del weekend di Pasqua, si fa sempre più reale l’ipotesi di rendere Venezia una città “esclusiva”.

Oltre 500mila turisti sono arrivati nella città nei due giorni festivi, code sia nei musei che nei ristoranti e strutture alberghiere tutte full.

Così, il sindaco Luigi Brugnaro ha annunciato che in questa estate 2022 partirà la prima sperimentazione al mondo di una città a numero chiuso, con prenotazioni per entrare nella famosa Venezia.

Chiunque vorrà soggiornare o fare un semplice giro a Venezia dovrà prenotarsi su un apposito sito che verrà presentato nelle prossime settimane. Inoltre inizialmente il tutto sarà in forma gratuita ma a partire dall’anno successivo 2023 si progetta di rendere questa prenotazione a pagamento obbligatorio con un contributo d’accesso variabile, dai 3 ai 10 euro, per i turisti extra regione. Chi risiede in Veneto dovrà comunque prenotarsi ma verrà esentato dal pagamento.

Come capire qual è il numero limite di visitatori?

La soglia massima di visitatori giornalieri dovrebbe essere fissata intorno ai 40mila; sopra scatteranno dei disincentivi, ovvero tariffe più alte per prenotare la visita. Con il sistema di prenotazione si cercherà di spingere i turisti a programmare la presenza in città.

Inoltre, occorre ricordare che quotidianamente Venezia accoglie non solo turisti via terra ma anche via mare con le navi da crociera. Nonostante da quest’estate sia scattato il divieto di far transitare tali imbarcazioni davanti San Marco e lungo il canale della Giudecca, i turisti approdano comunque in città. Questo causerebbe allo stesso tempo problemi perché vorrebbe dire che nelle giornate in cui le navi sostano in città, almeno metà dei posti “disponibili” verrebbero esauriti subito. Che non diventi allora più facile visitare Venezia in crociera?

Una serie di regole che lasciano pensare a qualche incongruenza: si sta favorendo il turismo regionale o si stanno screditando gli abitanti delle altre regioni?

Si stanno “preferendo” i più ricchi che possono dare un contributo più alto o si è scelta una cifra variabile per poter davvero favorire tutti?

Inoltre, si è capito che se si raggiungono numeri abbastanza elevati l’ingresso in città sarà vietato, ma è tutto questo è legale?

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Francesca Billi