Van Gogh. Tra il grano e il cielo: un nuovo sguardo all’uomo e all’artista olandese

Di Camilla Antonioni e Andrea Codega per Social Up!

SocialUp, il 28 Marzo, ha ricevuto un invito al Cinema Arcobaleno FilmCenter per la presentazione del film-documentario: VAN GOGH. TRA IL GRANO E IL CIELO: i capolavori dal Kröller-Müller Museum.

Il film, strutturato come un percorso, come una sorta di filo rosso accompagnato per mano dalla voce narrante dell’attrice Valeria Bruni Tedeschi, si propone l’intento – riuscito pienamente – di indagare sul pittore olandese secondo un nuovo sguardo. Un’ottica più intima e personale quasi in silenzio e “segretamente”, come ha poi dichiarato Marco Goldin al termine della presentazione del lungometraggio, attraverso i luoghi da lui sentimentalizzati e poi testimoniati su tela (Neunen, Parigi e Auvers-su-Oise solo per citarne alcuni), e soprattutto attraverso il lascito della più grande collezionista privata di opere di Van Gogh: Helene Kröller-Müller (1869-1939).

Helene, una delle donne più note e ricche d’Olanda di inizio Novecento, proprio dal primo decennio del XX secolo, cominciò ad acquistare numerosi lavori del pittore olandese, fino ad arrivare ad una stimata collezione di quasi 300 opere, tra dipinti e disegni. Condividendo con Van Gogh non solo la passione per l’arte, ma anche una simile dimensione religiosa e visione del mondo, come se tra i due fosse scattata una profonda simbiosi, la donna riuscì poi ad aprire nel 1939 – soltanto grazie al forte intervento economico dello Stato olandese – il Kröller-Müller Museum ad Otterlo, a pochi chilometri da Amsterdam, museo dedicato appunto ai dipinti e ai disegni di Van Gogh, collezionati da Helene.

La realizzazione di questa pellicola che racconta l’intera parabola artistica di Van Gogh nasce dalla mostra Van Gogh. Tra il grano e il cielo, alla Basilica Palladiana di Vicenza, curata dallo storico dell’arte Marco Goldin, che per l’occasione ha raccolto in prestito 40 dipinti e 85 disegni proprio dal Kröller-Müller Museum. Van Gogh. Tra il grano e il cielo è diretto da Giovanni Piscaglia e scritto da Matteo Moneta, con la consulenza scientifica e la partecipazione di Marco Goldin. Prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital, con la partecipazione straordinaria di Valeria Bruni Tedeschi e la colonna sonora originale firmata dal compositore pianista Remo Anzovino, sarà in anteprima mondiale nei cinema italiani solo il 9, 10, e 11 aprile e a seguire sugli schermi di altri 50 paesi del mondo.

Alla presentazione del film-documentario Van Gogh. Tra il grano e il cielo erano presenti il regista Giovanni Piscaglia, l’autore del soggetto Matteo Moneta, la produttrice Didi Gnocchi, l’autore della colonna sonora Remo Anzovino, per la consulenza scientifica Marco Goldin e, infine, l’addetto alla produzione e distribuzione Nexo Digital Franco Di Sarro.

Alla fine della proiezione si è svolto un breve dibattito e gli intervenuti hanno risposto a qualche domanda, fornendo delucidazioni riguardanti la struttura e l’anima di tale progetto artistico.
La prima a prendere parola è stata la produttrice Didi Gnocchi, la quale, alla domanda sul perché abbia scelto di incrociare la vicenda di Van Gogh a quella della collezionista Helene Kröller-Müller, ha risposto:
“Guardando di nuovo questo documentario mi sono accorta che questa è una storia meravigliosa, anche se c’era il dubbio di raccontare una vicenda comunque molto conosciuta; l’ottica di Kröller-Müller ha sicuramente dato un tocco in più proprio perché la collezionista ha fatto sì che la fama e l’artisticità di Van Gogh rimanessero immortali nel tempo; le dobbiamo molto”.

Successivamente le è stato chiesto come si scrivesse un film dal punto di vista quasi letterario, proprio di un documentario: “Sicuramente la cosa principale da fare è quella di leggere e di vedere il più possibile quello che è stato fatto prima; noi abbiamo cercato di guardare al mondo interiore di Van Gogh ricollegandoci alla visione di Marco Goldin, che è una visione molto spirituale e delicata e in qualche modo femminile, lontana dallo stereotipo del genio matto che si taglia l’orecchio. Una lettura delicata ci ha permesso un’interpretazione più lucida che ci ha fatti giungere a una ricarica artistica completa”.

A seguire ha preso parola Franco Di Sarro, produzione e distribuzione Nexo Digital, che ha spiegato come il ruolo della società si sta sempre più orientando verso orizzonti produttivi rispetto ai precedenti distributivi (ricordiamo che tra i successi più recenti annoverati dalla Nexo Digital vi è quello legato alla distribuzione del film-documentario candidato agli Oscar Loving Vincent).

Di Sarro è così intervenuto: “Noi in primis ascoltiamo il pubblico, che ci ha comunicato la sua voglia di sentire ancora parlare di storie come queste. Nel 2015 abbiamo fatto un film sulla riapertura del Van Gogh Museum di Amsterdam all’anniversario della sua morte – Loving Vincent per l’appunto – e ora il pubblico desidera rivedere e rivivere questo artista. Grazie al merito della mostra di Marco Goldin, che ha ispirato questo incontro e realizzazione, abbiamo riportato una nuova storia, in cui si vedono le vere pennellate di Van Gogh, ne conosciamo i luoghi e le esperienze. Essendo un po’ noi le orecchie sul mercato – da distributori – intercettiamo i desideri del pubblico e di conseguenza siamo diventati produttori nell’intento di realizzarli”.

All’origine del percorso che ha portato poi alla nascita di questo meraviglioso film-documentario c’è Marco Goldin e la sua mostra alla Basilica Palladiana di Vicenza, in cui quello raccontato è un Van Gogh in una prospettiva totalmente diversa e innovativa.

Goldin, alla domanda su cosa renda ancora Van Gogh un artista così sentito, risponde:
“Chi ha fatto questo film è riuscito a entrare in modo meraviglioso nell’anima di Vincent. È da una vita che studio e vivo con Van Gogh, ma per fare questa mostra e questo film mi sono dovuto rileggere dalla prima all’ultima lettera del suo sconfinato epistolario; e pur essendo già il quinto progetto su di lui ho capito che ci sarà sempre da dire qualcosa. Ho detto a tutti che non mi interessava il sensazionalismo perché si può leggere Van Gogh in tutt’altro modo, fuori dagli stereotipi – cinematografici – dell’artista pazzo neoromantico. Io ho cercato di entrare sempre più in silenzio e scoprire quasi segretamente questo straordinario personaggio senza che lui potesse vedere chi lo stesse osservando; in questo modo è possibile prendere un Van Gogh proprio dalla parte dell’anima”.

È magia quando si crea una sintonia fra immagine, parola e musica: Remo Anzovino ha saputo entrare proprio in quella stanza e ha saputo subito porsi in ascolto. Tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo meraviglioso progetto si sono messi ad ascoltare il respiro di Van Gogh e hanno tentato di farlo diventare una pagina di poesia e la musica di Remo Anzovino ha arricchito il tutto.
A fine dibattito il compositore ha deliziati la platea con una riproduzione dal vivo di uno dei brani estratti dalla colonna sonora del film-documentario Van Gogh. Tra il grano e il cielo, lasciando il pubblico – SocialUp compresa – sospeso tra immagine e poesia, accompagnati dalla figura di Vincent Van Gogh e le sue opere negli occhi.

Genialità, dissidio interiore, espressione artistica, individualismo, rapporto con il mondo, libertà: queste sono solo alcune delle caratteristiche principali dell’autore, analizzato a fondo nei meandri del filmato, queste le tematiche che emergono sapientemente attraverso questa profonda indagine di Van Gogh, attorniata da una precisa costruzione cinematografica, poeta così conosciuto ed eppure così indagabile e scopribile ogni volta di più, in uno dei suoi innumerevoli, affascinanti e in un certo senso inquietanti aspetti.