Tenta di far uscire la moglie ricoverata al Pio Albergo Trivulzio: l’amore di un 79enne non si ferma davanti al coronavirus

Questo insieme a tanto altro ai tempi del coronavirus, un 79 enne, è stato fermato dalla polizia a milano, presso la residenza per anziani Pio Albergo Trivulzio, ad oggi, è aperta proprio a carico della struttura, un inchiesta per epidemia e omicidio colposo (sono 22 in tutto le inchieste in procura). Indagati risultano al momento il direttore generale, Giuseppe Calicchio e lo stesso Trivulzio, in base alla legge 231 sulla  responsabilità degli enti.

Dipendenti e parenti delle vittime hanno accusato i responsabili della rsa di numerose irregolarità, come il mancato utilizzo di mascherine che, addirittura, sarebbero state “vietate per non allarmare gli ospiti”, e di avere inserito nella struttura pazienti coronavirus positivi tra quelli ricoverati, senza utilizzare misure di prevenzione.
L’anziano signore, ha l’amatissima moglie, ospite della struttura per via di una riabilitazione fisioterapica. Purtroppo la signora, è rimasta intrappolata nella struttura, infatti nello stesso periodo in cui si ricoverava per subire delle semplici manipolazioni, scattava l’allarme epidemiologico da coronavirus, che bloccava gli accessi ai parenti. I primi giorni, le comunicazioni con la moglie si sono interrotte, nessuna notizia, solo una serie di rifiuti telefonici. Il gran numero di morti sospette e i comportamenti poco corretti da parte della Rsa, ha costretto il marito a recarsi dalla polizia per denunciare quanto accadeva. Non potendo resistere oltre, si è recato presso la struttura, con la propria automobile. Tramite un ingresso secondario, è riuscita ad avvicinarsi alla camera che ospita la moglie.Tuttavia il pronto intervento delle infermiere, ha bloccato il tentativo di fare uscire la moglie dalla struttura. Immediatamente avvertita la polizia, l’uomo  interrogato, ha spiegato tra le lacrime, che non poteva più resistere pensando la moglie sottoposta al rischio di morire all’interno della struttura e che voleva  essere lui a prendersene cura. La moglie, oltretutto, è entrata in clinica in piena salute, doveva eseguire soltanto degli esercizi fisici. Il personale medico, ha spiegato che la moglie, purtroppo, è risultata positiva al test del coronavirus, pur essendo al momento asintomatica. Davanti la disperazione del marito, fedele compagno di una vita, si sono trovati impotenti al cospetto del suo dolore, adesso è venuto a conoscenza che la moglie è stata contagiata all’interno della struttura. Alle richieste dell’uomo di voler portare la moglie fuori dalla struttura, è stato posto divieto per il rischio di contagiarsi lui per primo, vista la fascia d’età è un rischio che non può correre. Probabilmente l’anziano signore riuscirà a non contrarre il coronavirus, ma il suo cuore è lacerato dal dolore e dalla paura che non potrà portare con se la propria compagna di vita ed il pensiero di poterla perdere non gli darà pace.
Alessandra Filippello