Il critico d'arte Philippe Daverio durante la preview della mostra multimediale "Van Gogh Alive-The Experience" nella ex chiesa di San Mattia a Bologna, 4 maggio 2017. ANSA/GIORGIO BENVENUTI

Scompare una voce forte del patrimonio artistico-culturale: è morto Philippe Daverio

“Un museo è un’entità pulsante, viva che interagisce con la città e coglie le opportunità dell’arte e del grande pubblico. Altrimenti diventa un guardaroba dove, anziché appendere i vestiti, si appendono i quadri alle pareti.”

Philippe Daverio
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Questa una delle più belle dichiarazioni che c’ha lasciato in eredità lo storico e critico d’arte Philippe Daverio, italo-francese oggi scomparso all’età di 70 anni a causa di un tumore.

Philippe Daverio
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Se ne va cosi un pezzo di cultura della nostra penisola, popolare anche a livello internazionale. Infatti, il carattere poliedrico che lo contraddistingueva gli ha consentito di svolgere più ruoli benefici per la società: dalla storia alla critica d’arte già accennate alla cattedra universitaria, dalla conduzione di trasmissioni televisive come “Passepartout” sulla storia, i musei e il turismo intelligente alla politica con la carica di assessore con delega alla Cultura, al Tempo Libero, all’Educazione e alle Relazioni Internazionali del Comune di Milano.

Philippe Daverio
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Tra le mostre ebbe modo di allestirne una sul genio della Metafisica De Chirico e tra le pubblicazioni ha influito nel campo della museografia e della museologia con “Il museo immaginato” e “Il secolo lungo della modernità”.

È stato consulente artistico del progetto culturale bolognese “Genus Bononiae”, ha curato l’apertura di un museo nella stessa città capoluogo dell’Emilia-Romagna e s’è persino cimentato in un’operetta alla Scala di Milano come narratore (“La vedova allegra”), grazie al tono di voce funzionale per pacatezza espressiva.

Philippe Daverio
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Giurato nell’ambito dell’annuale edizione de “Il borgo più bello d’Italia” e insignito della Medaglia d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte, Philippe era una voce seria e professionale nell’ambito del patrimonio materiale ed immateriale, una speranza per chi vuole accostarsi all’arte ma non ne possiede gli strumenti: lui, con semplicità, estrosità inconfondibile nell’outfit e pure un pizzico d’ironia, offriva la chiave giusta per portare l’arte in casa nostra, e noi a casa dell’Arte.

Christian Liguori