#Petaloso: come nasce una parola?

La fantasia dei bambini non ha limite, è forse una delle doti che più gli adulti con il passare del tempo iniziano ad invidiare, perchè costretti dal logorio della vita frenetica, non hanno più tempo per sognare. In una scuola, la Marchesi di Copparo (FE), il giovane Matteo, uno studente di quinta elementare ha dato una lezione a tutti, grandi e bambini. Con l’aiuto della maestra Margherita Aurora, il giovane studente ha potuto contattare l’Accademia della Crusca per proporre una nuova e bellissima parola: petaloso.
La risposta dell’importante istituzione linguistica non è tardata ad arrivare, con lo stupore di tutti, in primis della maestra che ha riportato il bellissimo messaggio sul suo profilo facebook. Purtroppo l’Accademia ha spiegato a Matteo l’impossibilità al momento di inserire il nuovo termine nel vocabolario, benchè grammaticalmente corretto. Il motivo è uno solo: la parola non è di uso comune nella lingua parlata e scritta dagli italiani.

La stessa maestra ha affermato che la vicenda di Matteo e petaloso per lei ha rappresentato qualcosa di unico ed importante: “Per me vale più di mile lezioni di italiano” scrive la maestra Aurora.
È proprio vero, leggendo la risposta del’Accademia e pensando al nostro passato da fanciulli è facile ricordare le innumerevoli volte che ci siamo persi nei nostri pensieri ad immaginare cose, persone o parole nuove. Il merito della maestra Aurora è immenso perchè a differenza di molti altri insegnanti, questa non si è limitata a cerchiare di rosso la parola evidentemente inesistente, ma ha voluto premiare la creatività del suo studente al punto tale da rivolgersi all’Accademia.
Cogliamo quindi l’esortazione della lettera ed iniziamo a scrivere petaloso ovunque così che passi il messaggio che i ragazzi sono il futuro e che le loro idee debbano sempre essere supportate così che da piccoli semini possano sbocciare fiori sempre più petalosi!

redazione