Perché la settimana è fatta di 7 giorni?

I greci ci hanno dato la democrazia ed i romani i ponti e le strade, ma è probabilmente dagli antichi Babilonesi che abbiamo ereditato la settimana di 7 giorni. La cultura sumera e babilonese era già importante mille anni prima che sorgesse quella greca e romana. Il popolo che viveva nel territorio oggi chiamato Iraq aveva degli astronomi formidabili che avevano tracciato il movimento della Luna, dei pianeti conosciuti e delle stelle, oltre ad aver stilato i primi trattati di astrologia. Mentre i movimenti della Luna, della Terra e del Sole trovano la loro ragione nella definizione di giorno, mese ed anno, non vi è alcuna ragione “naturale” per la settimana di 7 giorni. Ma il numero 7 aveva un significato mistico per i babilonesi e veniva associato ai 7 corpi celesti allora conosciuti del nostro sistema solare, quelli che oggi chiamiamo: Sole, Luna, Marte, Mercurio, Giove, Venere e Saturno. Si ritiene perciò che, registrando i riti quotidiani in onore di queste “divinità”, sia iniziato il conteggio settimanale. Sulla base dei stessi presupposti, anche in Cina ed in Giappone si è anticamente diviso il mese in periodi di 7 giorni. Il numero 7 è importante anche nell’ebraismo, che si rifà ai giorni utilizzati da Dio per la creazione del mondo. Ma a differenza delle altre culture, gli ebrei non danno nomi ai giorni ma solo numeri, ad eccezione del giorno dedicato al riposo, lo Yom Shabbat (יום שבת). La popolarità della moderna settimana da 7 giorni la dobbiamo ai romani che l’hanno diffusa in tutto il loro impero, chiamando i giorni col nome dei loro dei. L’imperatore Costantino, nel 321 d.C., impose formalmente la settimana di 7 giorni, già peraltro in uso da alcuni secoli, facendo della Domenica lo “shabbath” cristiano e lasciando come ultimo giorno della settimana lo shabbath ebraico. Nella concezione attuale, comunque, la settimana comincia col primo giorno lavorativo.

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