La rivoluzione digitale migliorerà le nostre vite?

In occasione del primo FED organizzato da Facebook e Confindustria a Milano, sono state affrontate diverse tematiche di importanza non indifferente con l’intervento di istituzioni e startupper, che nel digitale sono riuscite ad esprimere le loro potenzialità con grandi risultati. Noi di Social Up eravamo presenti per raccontarvelo e per rendere al meglio tutto quello che è stato detto.

Scenario davvero lodevole quello del MiCo dove Facebook in sinergia con Confindustria hanno offerto la loro visione di Economia Digitale, intesa come evoluzione del digitale all’interno delle nostre vite che va dai rapporti tra famiglie, fino alla pubblica amministrazione. Luca Colombo e Marco Gay, rispettivamente per Facebook e Confindustria aprono il forum invitando tutti a rispettare un minuto di silenzio in rispetto delle 23 vittime dell’incidente avvenuto in Puglia. Dei piccoli siparietti per introdurre il concetto di economia digitale, dove la prima ad essere interrogata sul proprio pensiero in merito è Siri. «Non c’è nessuna chiamata» risponde con decisione la simpatica voce che ci aiuta attraverso i comandi vocali del nostro iPhone. «Qual è il what’s next dell’Italia?» Questo è il centro del discorso, che ribadisce Gay, scettico circa lo scenario attuale del digitale, ma fiducioso per il futuro.

Partire dalla visione di un Paese. Investire e credere che l’innovazione sia un modo necessario per abbattere il ritardo digitale che in questo momento porta 700mila persone alla disoccupazione. Non è banale, visto che la maggior parte delle aziende fallite negli ultimi anni non erano nemmeno dotate di un sito web, il primo gradino della scalata digitale. Al termine della presentazione del FED, Martin Sorell di WPP, una multinazionale nel settore dell’advertising e pubbliche relazioni con la sua sede principale a Londra, noto per essere il secondo manager più pagato del 2015, ha tenuto il primo intervento dedicato al digitale ed alla nuova comunicazione con riflessioni interessanti relative al mondo dei giovani con particolare riferimento all’UK. Il super manager traccia possibili scenari futuri prendendo ad esempio casi come Netflix e lo stesso Facebook, prospettando per entrambi un futuro in crescendo. Nonostante il noto manager abbia offerto diversi spunti, una nostra personalissima considerazione, è che questi non siano stati ben recepiti a causa della barriera linguistica -parlava in inglese- mostrando un altro problema tipicamente italiano. Sorrell nel suo intervento fa presente anche il grave problema di instabilità politica dell’Italia e che probabilmente  non ci permette di fare il tanto auspicato salto di qualità.

A seguire un altro intervento di grande blasone come quello di Nicola Mendelssohn, Vice Presidente Facebook per Europa, Medio Oriente e Africa che ha analizzato la situazione di Facebook e What’s App, affermando come l’applicazione acquistata dal social network abbia quasi totalmente sostituito i vecchi SMS. Anche su Instagram i numeri sono da capogiro con 80 bilioni di foto pubblicate giornalmente in giro per il mondo. L’evoluzione di Facebook passa anche per i video, più che triplicati nell’ultimo anno. Che Facebook stia minacciando la supremazia di YouTube nel settore? E’ probabile. L’obiettivo di Facebook non è altro che connettere tutte le persone di qualsiasi parte del mondo. Il messaggio conclusivo della Vice Presidente sottolinea come ogni miglioramento del social network sia rivolto alle persone, punto principale delle implementazioni, tutto il resto viene a seguire.

L’intervento successivo vede Fabio Cannavale prendere la parola. Il CEO di lastminute.com racconta la sua storia, dimostrando il potenziale del web attraverso la sua piattaforma volagratis che ha permesso a chiunque di risparmiare nei viaggi aerei, attraverso il loro lavoro volto a facilitare la scelta delle persone.

A darci un po’ di numeri necessari per conoscere le vere potenzialità del digitale, interviene Giuseppe Falco, Amministratore Delegato del The Boston Consulting Group. Il focus è stato posto sul settore del turismo, affermando come l’Italia sia la terza in Europa per forza attrattiva di turisti. Sul settore moda fa notare come il 60% dei produttori di beni di lusso fanno riferimento al Bel Paese, dato che il solo fatto di produrre in Italia è sinonimo di qualità. In questo scenario il digitale può integrarsi perfettamente, modificando il nostro modo di produrre e migliorando le nostre imprese a livello di immagine. Sfruttare canali come Instagram sarebbe un’opportunità unica che frutterebbe a livello di posti di lavoro, un’opportunità che l’Italia è chiamata a cogliere. E’ necessario quindi puntare sulle nostre piccole e medie imprese e sull’Università, dato che, non avendo alcun colosso del digitale, è necessario far valere il Made in Italy sotto ogni aspetto. Falco sottolinea come le Università italiane, benché non si sottolinei abbastanza, non hanno nulla da invidiare a quelle del resto del mondo. Tuttavia, esse non vengono adeguatamente fruttate, danneggiando i giovani che sono poco supportati nel loro percorso di formazione, nonostante le eccellenze di cui si fregiano. 
Per sottolineare l’aspetto economico in rapporto al digitale prende la parola Fabio Gallia, in merito alla Cassa deposito e prestiti:

“È una banca, ma non è una banca, è pubblica ma non è pubblica.”

cit.  Davide Maria De Luca

Che cosa significa? La Cassa Deposito e Prestiti è un’istituzione che si occupa di investire sul risparmio postale promuovendo lo sviluppo digitale. Un esempio di quest’ultima attività è l’impegno profuso dalla Cassa nella cablatura dell’intera Milano, in collaborazione con il progetto Metro. Gallia parla anche di economia 4.0 in riferimento al settore manifatturiero, mostrando come l’Italia sia al secondo posto in Europa, addirittura sopra la Francia, ma la cosa più strana è che le nostre aziende non sfruttano a pieno le proprie competenze, a testimonianza di ciò molte imprese manifatturiere non sono quotate in borsa. In particolare nella robotica, l’Italia è un Paese ben posizionato per competenze, dato incoraggiante che dà consapevolezza al settore e che può risultare un importante incentivo, se affiancato al mondo digitale.

Un’altro importante contributo, che arricchisce la qualità dell’evento, è stato fornito da Cristina Scocchia, AD di L’Oreal, che insieme al noto fondatore di Eataly Oscar Farinetti hanno raccontato l’esperienza positiva che le loro aziende hanno avuto nello sfruttare il mondo digitale. Eataly in particolare ha avuto la possibilità di affiancarsi ad Amazon nel mercato estero. La Scocchia racconta invece il valore dei big data, fondamentali per raggiungere servizi aggiuntivi, sebbene  qualcuno possa temere una perdita della privacy. Farinetti apre, quindi, un piccolo dibattito, spiegando come sia contrario ai big data e che Eataly non ha scelto questo strumento, come ad esempio le tessere fedeltà, poiché reputa che tutti siano uguali. «Eataly è per la realtà, non per la fedeltà», chiude il magnate di Eataly sulle tessere fedeltà. Si passa poi all’argomento “millennials”, sottolineando come ai giovani piaccia potersi riconoscere in una marca che rappresenti a pieno il loro stile. Bisogna smettere di parlare alla gente, ora è necessario parlare con la gente. Uno di questi casi è  NYX.

Dopo Eataly e data l’ora (12:30, ndr.) si continua a pensare al cibo, così intervengono Guido Martinetti, co fondatore di GROM e Davide Oldani, noto Chef. Si parla dell’edonismo del mangiare e l’evoluzione della cucina. Il rapporto tra digitale e cibo, sebbene non sia chiaro a primo acchito, risulta essere comunque una questione importante. Lo Chef inizia con una frase che dato il contesto, risulta essere molto forte «i like non servono a nulla», spiegando il valore dell’artigianale che va sul concreto, tuttavia affermando il contributo che il digitale può offrire per far conoscere il prodotto velocemente. Postare i piatti è solo un aspetto, perché nessuno potrà mai capirli senza assaggiarli. Oldani va contro tutti e sentenzia che non aumenterà la vendita dei generi alimentari su internet, convinto del fatto che la gente vuole sentire il prodotto.

Si parla anche di Pokèmon, mostrando come siano tornati di moda grazie all’app di realtà aumentata. Per mostrarlo al meglio interviene il CEO di Esimple Francesco Marcantoni che mostra nello specifico come la sua azienda si sia mossa all’interno della virtual reality sin dal 2007 quando hanno lanciato il primo e-commerce in 3d. Non manca la tecnologia, con particolare riferimento a Saturnino Eyewear, raccontata dal suo AD Saturnino Celani. Attraverso l’utilizzo del canale Instagram, l’azienda dà visibilità ai propri clienti, ripubblicando tutte le foto postate sul famoso social. Continuando con le aziende che sfruttano il digitale, intervengono anche Wood’d, Velasca e l’azienda agricola Orlando. Non manca anche la vision innovativa di Lago, spiegata da Daniele Lago: realizzare dei social network fisici con l’obiettivo di creare innovazione nel mondo del design, idea che l’anno prossimo raggiungerà 8 milioni di persone.

Dopo una spasmodica attesa, dovuta in particolare al ritardo sul programma, alle 13:30 prende la parola la prima fonte istituzionale. Paolo Barberis, consigliere per l’innovazione del Presidente del Consiglio dei Ministri ha parlato dell’Italia in 4D, attraverso Italia Login, un progetto strategico che vuole assecondare con diversi servizi, come l’identità digitale, l’accesso alla pubblica amministrazione direttamente dal web. C’è scetticismo sia chiaro, sarà un processo veramente lungo e non è detto che la pubblica amministrazione riesca ad integrarlo, nonostante Barberis non abbia alcun dubbio sulla riuscita. Ma non solo! Anche l’idea di un design unico per tutti i siti istituzionali è già partita. Si parla di abbattere la barriera della difformità dei nostri siti, iniziando così a procedere in maniera sinergica offrendo una chiara immagine dell’Italia rivolta anche all’estero. Si parla dei successi delle startup, che piano piano cresceranno con l’obiettivo di creare una solida base della vera innovatività digitale. Ma con tutto il necessario rispetto per le istituzioni e per la figura di Paolo Barberis, con il dovere da cronista che forse verrà a mancare, perlomeno sotto l’aspetto professionale, c’è da dire che non è granché chiaro cosa abbia voluto dire durante il suo discorso. O forse siamo noi a non aver ben capito questi minuti di spiegazioni sfuggenti e troppo generiche. La mattinata di lavori al primo FED viene così a concludersi per poi riprendere i lavori alle 14:30.

Il pomeriggio si riapre con il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione Marianna Madia ed altri interventi di carattere istituzionale come quello del Ministro Orlando e del sindaco di Milano Giuseppe Sala. L’obiettivo dell’incontro, centrato in pieno dall’organizzazione, era quello di parlare ai nuovi addetti del settore e fare conoscere il potenziale della scelta digitale. Questo potrebbe essere un primo impegno che vede operatori, grandi aziende ed istituzioni muoversi sinergicamente per avviare questo processo che porterà l’Italia in una posizione sicuramente più agevole e rispettabile. Il fine deve essere quello di permettere una rivalutazione dell’immagine del nostro Paese e delle sue aziende in un contesto nuovo e digitalizzato, uno scenario che si rivolge ai giovani e comunica con loro.

Andrea Calabrò