La bambola transgender che fa scalpore in Russia

Capelli biondi lunghi, occhi azzurri, viso paffutello e roseo, vestitino a pois, niente di più tenero e dolce, ma cosa nasconde questo bel visino. 
Sotto le tenere mutandine ecco apparire genitali maschili, il pistolino.
E’ in vendita presso il negozio Pianeta Igrushek, Pianeta dei giocattoli, nelle citta di Novosibirsk, Siberia.
La Russia si distingue quindi per emancipazione o per provocazione, questo il tema di tanti pedagoghi, la prima bambola transessuale nasce in Russia, superando i tempi della stessa Mattel, che nel 2019 aveva annunciato di volere mettere sul mercato una bambola transessuale, ma al momento mai realizzata.
Pensare che la Russia è sempre stato considerato un gran paese conservatore, dove spesso anche solo le idee venivano frenate e considerate come sovversive di un sistema.
Il nome della bambola è chiaramente femminile e molte sono a dire del negoziante le bambole acquistate, sulla scatola compare il termine trans, e ci si domanda se chi ha acquistato la bambola non abbia pensato che il termine fosse proprio riferito al tipo di sessualità oppure a qualche optional della stessa, tipo, parla, canta, balla, si muove ritmicamente. Se così fosse, e per qualche genitore frettoloso, il momento di portiamo la bambola a fare la la pipì o cambiamo i vestitini, porterà alla ovvia scoperta del genitale non dovuto, creando qualche dubbio,  sia nella bambina che nel genitore, che si ritroverà a quel punto a dovere dare delle belle spiegazioni, e vista l’età di gioco dei bimbi con le bambole, magari qualcuno, potrà pure pensare che questa scoperta avanti tempo, possa generare dubbi, confusione, nelle piccole testoline, nascono quindi dibattiti e tante polemiche. E’ giusto preparare i più piccoli alle diversità del genere umano? Occhio quindi alle bambole direi, altrimenti si corre pure il rischio di trovarne con tre gambe.
Alessandra Filippello