Il numero dei poveri in Italia è cresciuto di oltre un milione: le richieste di aiuto per il cibo sono cresciute del 40%

Mentre tutto il mondo combatte ancora i postumi del coronavirus, appare sempre più evidente che la piaga che sarà ancora più difficile da debellare è la povertà diffusa del post epidemia. Il numero dei poveri cresce di oltre un milione, le richieste di aiuto anche per mangiare, sono cresciute del 40 % secondo quanto stima la Coldiretti, raccogliendo i dati di numerose associazioni caritatevoli. Il numero dei disoccupati, che va ad aumentare i cosiddetti nuovi poveri, comprende, i piccoli esercenti, coloro che hanno perso per mancato rinnovo il loro contratto di lavoro, artigiani che hanno dovuto chiudere perchè non godono di particolari sussidi, attività saltuarie. La povertà estrema, colpisce soprattutto le famiglie con più figli, la piaga della mancanza di lavoro, l’impossibilità di mantenersi e potere sfamare i propri piccoli, diventa l’ossessione di molti, che si spingono ad azioni estreme, padri che non sapendo come fare presi dall’oscurità totale si trasformano in delinquenti cadendo nelle mani di chi non aspetta altro che privarli della loro libertà per pochi spiccioli. Tra le regione con il maggior numero di poveri si evidenzia il mezzogiorno, con circa l’8,6 %, al nord il 5,8 % ed il centro 4,5%, di poveri assoluti. Il numero di cittadini italiani che rovistano nei bidoni per la raccolta di indumenti usati, e che mendicano fuori dai supermercati e ristoranti per un pezzo di pane, in fila alle mense di carità, aumenta sempre di più. Una cosa è certa, che il virus sia mutato o indebolito, che ritorni o meno, tutto il mondo non si può permettere un ulteriore chiusura, il rischio di contrarre il virus è di gran lunga minore rispetto a quello di non trovare più sostegno in un mondo decimato dalla crisi economica, per questo tipo di epidemia, non c’è ne cura e ne vaccino al mondo.

Alessandra Filippello