Il mistero della tomba coreana

Il ritrovamento di una tomba in Corea suggerisce il sacrificio di vite maschili in onore delle donne

Una tomba scoperta dagli archeologi nella cittadina di Gyeongju, in Corea del Sud, nell’antico regno di Silla, suggerisce che fosse usanza di quelle antiche popolazioni offrire in sacrificio vite umane maschili alle nobildonne che spiravano.

La tomba risale a circa 1500 anni fa e contiene i resti di un uomo e una donna di circa 30 anni. Gli scheletri palesano le evidenti differenze di ceto che dovettero intercorrere, in vita, fra l’individuo di sesso maschile e la donna: la seconda è stata seppellita con ornamenti d’oro e gioielli di pregevole fattura, mentre l’uomo era sostanzialmente nudo. Altro fattore di estremo interesse per gli archeologi è costituito dalla tipologia funeraria: si tratta infatti di un tumulo di terra, tenuto alla base da un basso muro in pietra di forma circolare, atto a contenere le spinte laterali dell’ampia massa di terra, che ricopre la struttura tombale. Tale tipologia è attestata ampiamente, seppur con le dovute varianti locali nell’intera Europa: dall’Irlanda, dove sono famosi quelli di Newgrange e di Knowth, fino alla Grecia, dove il più noto è quello cosiddetto di Agamennone, nel circolo A di Micene.

Ora il fatto che tale tipologia funeraria, che ricerca la monumentalità attraverso un’opera architettonica complessa, fosse diffusa su aree così distanti – fino agli antipodi dell’estrema Asia orientale – ci parla di una serie di contatti tra i popoli delle due regioni e dell’Europa ancora poco chiari. Infatti il ritrovare tale architettura molto simile a quella presente in Europa qualche millennio prima, riproposta fin nei minimi dettagli nella tomba di Gyeongju non può di certo costituire un caso, offrendo altresì uno spiraglio su una storia poco indagata, che interessa vastissime aree geografiche. E che necessiterebbe di nuovi approfonditi studi per essere, almeno in parte riscritta.

L’ipotesi più accreditata dagli studiosi coreani è che alla morte della donna quasi sicuramente una nobile che godeva di particolari privilegi, la vita dell’uomo – verosimilmente un suo schiavo – sia stata sacrificata per proteggere l’anima della padrona nel viaggio verso l’aldilà.

La singolare condizione di servilismo degli uomini nei confronti delle donne nel regno di Silla è confermata dagli storici; in quel tempo Silla aveva una regnante donna e il gentil sesso godeva di importanti privilegi.

redazione