Sembra un miracolo contro la legge di gravità. Undici uomini si radunano intorno a un macigno di granito del peso di 90 chili e ognuno di loro mette la punta dell’indice destro sotto di esso. Quindi, salmodiando il nome di un antico santone, sollevano all’unisono, e senza sforzo, il pesante macigno sopra le proprie teste ed esso sembra rimanere momentaneamente sospeso in aria. All’impresa hanno presenziato migliaia di persone, compreso il capo del dipartimento di fisica dell’Università di Poona, in India. Alcuni dicono addirittura che il masso si sia elevato fino a 3 metri di altezza e che sia rimasto sospeso per alcuni secondi prima di ri- cadere a terra.
Il Macigno fluttuante miracoloso è oggetto di venerazione e fu trovata nel Xlll secolo durante la costruzione di un santuario dedicato al santo derviscio musulmano Peerbaba Karnarali, nella città indiana di Khed, circa 150 chilo- metri a sud di Bombay. Seguendo una tradizione secolare, non si contano i visitatori che, di giorno in giorno, cercano di far fluttuare in aria il masso di granito. Un negoziante che aveva partecipato al memorabile sollevamento aveva riferito che “era come se qualcuno, dal cielo, lo tirasse su”.
Per sollevare 90 chili di norma occorre la forza di un sollevatore di pesi, ma gettare in aria un peso simile e un’impresa che neanche un olimpionico riesce a compiere. Può l’invocazione del nome di un santone operare il miracolo? La credenza nei poteri particolari di questi “mantra” (ossia formule magiche che agiscono indipendentemente dal- la partecipazione di chi le pronuncia), combinata all’eccitazione del momento, fa tra- scurare la spiegazione più semplice: se i 90 chili sono distribuiti equamente fra le persone, ognuna ne solleva poco più di 8, all’incirca il peso di una boccia da bowling.