“Gli ho stretto la mano e dato una carezza in attesa dei soccorsi, gli ho detto che sarebbe andato tutto bene”

Potrebbero essere le telecamere della zona a fare chiarezza su quei 20 minuti di aggressione. Anche i tabulati telefonici verranno in aiuto agli investigatori: chi ha chiamato i fratelli Bianchi che sono arrivati a tutta velocità all’esterno del pub?  Il lavoro di ricostruzione  per stabilire con chiarezza quanto è successo nella notte che ha portato alla morte di Willy, è incessante, la voglia di voler fare giustizia davanti ad un caso così tragico e disumano rende le ore ed i giorni senza stanchezza, purché si arrivi alla giusta conclusione. A catturare il branco all’indomani dell’uccisione di Willy, l’intuizione di un maresciallo che ha convocato i 4 in caserma per accertamenti, dopo averli incontrati all’alba in un bar per un caffè. In questo modo ha potuto fermarli. “Ho subito capito di chi si trattava”, riferisce a La Repubblica Antonio Carella, comandante della stazione di Colleferro. Era fuori servizio, ma dopo aver sentito le urla è giunto sul posto e ha prima tentato di soccorrere Willy : “Non faccio che pensare a quello che è successo, sono scosso, Willy si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato”. Questa è la manciata di parole che Federico, amico e compagno di scuola del 21enne ucciso a calci e pugni, nella notte tra sabato e domenica all’esterno di un pub di Colleferro, consegna a Il Corriere della Sera E’ ancora sotto shock, Federico, l’amico 21enne di Willy, il giovane ucciso di botte a Colleferro, Roma. In attesa che il gip di Velletri si pronunci per la convalida dell’arresto dei 4, ci sarebbe un video a incastrare i due fratelli Bianchi accusati di omicidio preterintenzionale insieme a Francesco Belleggia e Mario Pincarelli. Un pestaggio durato 20 minuti da parte di ventenni della zona, e per questo temuti,  pare già autori di diverse aggressioni negli ultimi due anni, che il pm sta cercando di ricostruire. “Subito ho sospettato della banda del Suv”, afferma il carabiniere che li ha fermati poche ore dopo la rissa mortale. Occorreva pensarci prima, fermali, prima di arrivare a questo tragico momento, Willy per colpa di questo silenzio adesso non c’è più.  “Non faccio che pensare a quello che è successo, sono scosso, Willy si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato”. Questa è la manciata di parole che Federico, amico e compagno di scuola del 21enne ucciso a calci e pugni nella notte tra sabato e domenica all’esterno di un pub di Colleferro, consegna a Il Corriere della Sera.

Alessandra Filippello