Da febbraio 2023 la piattaforma NutriDoc ha raccolto i dubbi più comuni degli italiani sul farmaco Ozempic e ha chiesto ad alcuni dei nutrizionisti della propria rete di fare chiarezza. Ecco le loro risposte
Ozempic è un farmaco originariamente sviluppato nel 2017 per aiutare i soggetti diabetici a gestire i livelli di glucosio nel sangue. Ben presto si è notato un effetto interessante: i soggetti che lo assumevano perdevano anche una notevole quantità di peso.
Il principio attivo dell’Ozempic – la semaglutide – imita il comportamento dell’ormone GLP-1, prodotto normalmente dall’organismo dopo i pasti, che contribuisce a far percepire il senso di sazietà e a ridurre l’appetito, inducendo le persone a smettere di mangiare.
Per questo motivo nel 2021 la Food and Drug Administration Statunitense ha approvato la semaglutide anche per scopi dimagranti in soggetti affetti da obesità.
Da allora negli USA le voci su questo farmaco hanno cominciato a diffondersi ed è scattata la “corsa all’Ozempic”, non solo per diabetici e obesi, ma anche per soggetti sani che volevano semplicemente perdere qualche chilo di troppo. Sono numerosi i medici americani che hanno iniziato a prescrivere Ozempic “off-label” o “fuori indicazione terapeutica” per la perdita di peso e sono altrettanto numerose le celebrities e star di Hollywood che hanno confessato di utilizzarlo con ottimi risultati.
Su Tik Tok l’hashtag #Ozempic ha raggiunto oltre 200 milioni di visualizzazioni e la testata Science Magazine l’ha nominato la scoperta più importante del 2023.
L’aumento vertiginoso della domanda e una capacità produttiva limitata delle aziende produttrici stanno comportando numerosi problemi ai molti pazienti diabetici che necessitano del farmaco, ma che faticano sempre più a trovarlo, anche al di fuori degli Stati Uniti.
In Italia ad esempio, secondo una nota diffusa a gennaio 2024 dall’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e l’Agenzia Italiana del Farmaco, questo fenomeno ha creato una grave situazione di carenza del farmaco che si protrarrà per tutto il 2024.
Anche se in Italia l’utilizzo del farmaco Ozempic non è ancora molto diffuso, sono numerosi gli italiani che hanno iniziato a farsi domande a riguardo e a ricercare informazioni sul web.
Proprio per rispondere a questa esigenza, NutriDoc, la piattaforma che mette in contatto pazienti interessati a migliorare la propria alimentazione con biologi nutrizionisti, dietologi e dietisti certificati in tutta Italia, ha tracciato le domande più comuni degli italiani sul tema Ozempic e ha chiesto ad alcuni professionisti della propria rete di rispondere: la Dott.ssa Marialetizia Latella (dietista di Milano), la Dott.ssa Catia Marozzi (biologa nutrizionista di Viterbo) e il Dott. Matteo Bronzini (biologo nutrizionista di Torino).
Ecco le loro analisi.
Ozempic: i nutrizionisti di NutriDoc fanno chiarezza
- Ozempic può servire a perdere peso in breve tempo. Funziona anche sul lungo termine?
Secondo la dottoressa Marozzi, Ozempic è un eccellente farmaco per il diabete in grado anche di far perdere peso. Tuttavia, questa perdita di peso dura qualche mese e poi in genere si arresta: una volta interrotta la terapia, se non c’è impegno con l’alimentazione e l’attività fisica, il peso generalmente risale nel giro di poco. Il rischio quindi è di avere un controllo solo momentaneo del peso corporeo come confermato anche dalla dottoressa Latella, secondo cui, inoltre, l’utilizzo della semaglutide in soggetti sani normopeso o sovrappeso è del tutto sconsigliato.
Secondo il dottor Bronzini, Ozempic, trattandosi di un farmaco che richiede prescrizione medica obbligatoria, dovrebbe essere indicato solo in abbinamento ad un cambiamento dello stile di vita che comprenda una dieta ipocalorica bilanciata e una promozione del movimento fisico, altrimenti i benefici sarebbero vani.
- Quali sono gli effetti collaterali più comuni dell’Ozempic sul lungo termine?
Come spiega la dottoressa Latella, la rapida perdita di peso indotta dall’assunzione del farmaco potrebbe causare episodi di ipoglicemia potenzialmente pericolosi, sviluppo di calcoli alla colecisti, disidratazione severa da vomito e diarrea. Attualmente nella letteratura scientifica non ci sono indicazioni sui dosaggi, tempi di assunzione e possibili effetti collaterali del farmaco nei soggetti sani normopeso e sovrappeso.
A confermare ciò anche il dottor Bronzini, secondo cui gli effetti indesiderati più comuni sono di natura gastrointestinale (nausea, diarrea, vomito, costipazione, dolore addominale, distensione addominale, reflusso gastroesofageo) ma sono stati riportati anche mal di testa, affaticamento, vertigini. Oltre a questo ill farmaco non deve essere usato in pazienti con anamnesi personale o familiare di carcinoma midollare della tiroide ed in presenza di sintomi di pancreatite o calcoli biliari.
- E per le persone che soffrono di obesità? L’Ozempic può essere la strada giusta?
Recentemente la Food and Drug Administration degli Stati Uniti ha approvato una nuova indicazione per l’uso della semaglutide per ridurre il rischio di morte cardiovascolare, infarto e ictus negli adulti con malattie cardiovascolari e obesità o sovrappeso. Secondo il dottor Matteo Bronzini, nel caso di obesità i benefici di questa terapia sembrano essere superiori rispetto ai rischi. Nonostante ciò la persona con obesità va informata ed educata che la gestione di questa condizione deve essere di tipo cronico e che la terapia farmacologica può essere solo un elemento del trattamento.
Come spiega la dottoressa Marozzi, di solito il grande obeso tende a mostrare una sequela di disturbi legati all’eccesso ponderale, come sindrome metabolica, ipertensione, steatosi epatica non alcolica, ipertrigliceridemia, insulino resistenza o diabete. In questa condizione di salute compromessa, la perdita di peso sicuramente può determinare un miglioramento del quadro clinico ma i farmaci antagonisti del GLP-1 possono rappresentare un mezzo
efficace, non la soluzione definitiva.
- L’attuale disponibilità dell’Ozempic è estremamente limitata e molti pazienti diabetici faticano a reperirlo. Di chi è la colpa? Di chi lo richiede perché vuole perdere peso o dei medici che lo prescrivono?
Come spiega la dottoressa Latella, Ozempic viene somministrato sotto prescrizione medica, pertanto il medico è colui che detiene la responsabilità dell’allocazione delle scorte del farmaco. L’aumento delle richieste ne ha causato la mancata disponibilità e finché la domanda non sarà soddisfatta da un aumento della produzione, il medico dovrebbe
rispettare un ordine di prescrizione secondo l’urgenza e l’importanza dei singoli casi di cui si occupa.
Secondo la dottoressa Marozzi la situazione che si sta creando è allarmante: la produzione industriale ha dei limiti invalicabili e l’utilizzo sempre più diffuso di questi farmaci sta creando difficoltà nel reperimento di pazienti diabetici che ne hanno reale bisogno. Dal punto di vista etico quindi è sbagliato che ci siano persone che per egoismo tolgono a chi ha veramente bisogno una cura di vitale importanza. Lo stesso discorso va fatto al medico prescrittore, il quale dovrebbe prescrivere il farmaco soltanto in caso di reale necessità.
- L’Ozempic è diventato famoso grazie alle celebrità di Hollywood e ai social network. I media stanno influenzando le scelte nutrizionali degli italiani?
Secondo la dottoressa Latella, l’Italia ha da sempre una tendenza all’occidentalizzazione e i nutrizionisti hanno registrato questa tendenza da tempo e continuano a farlo ancora oggi. La dieta nei centri urbani è più occidentalizzata che mai, a favore di un maggior consumo di carne e prodotti trasformati. “Purtroppo per diventare popolari le ricette devono essere veloci, facili e gustose e spesso queste caratteristiche sono riscontrabili in alimenti confezionati, precotti o che hanno subito più processi industriali prima di essere stati immessi nella GDO. All’interno di questo quadro, anche il processo della perdita di peso, per diventare appetibile, deve essere facile e veloce senza troppe rinunce e senza snaturare lo stile di vita” aggiunge Latella.
Punto di vista condiviso anche dal professor Bronzini, secondo cui l’utilizzo dell’Ozempic per un dimagrimento a breve termine in soggetti non a rischio (come nel caso degli influencer) può esporre agli effetti collaterali del farmaco senza avere un effetto benefico a lungo termine, perché spesso non si spiega come il farmaco deve essere abbinato ad un cambiamento dello stile di vita. “Per prevenire questo fenomeno tocca a noi professionisti ed esperti di lavorare sempre meglio per diffondere una corretta e puntuale informazione”. spiega Bronzini.
Secondo la dottoressa Marozzi negli USA il fenomeno Ozempic è stato notevolmente amplificato dalle celebrità che ne hanno fatto largo uso, decantando gli effetti miracolosi sulla perdita di peso, senza però rimarcare il fatto che non si tratta di integratori, ma di farmaci a tutti gli effetti che possono avere in alcune persone anche effetti indesiderati importanti. “Purtroppo, i social sono una fonte continua di rimedi e prodotti magici per dimagrire, si fa leva sull’aspetto psicologico, del magro è bello, ad ogni costo e con qualsiasi mezzo e il più in fretta possibile: si tratta di un messaggio pericolosissimo che che si annida nella rete” aggiunge Marozzi.
- Il farmaco Ozempic è mutuabile?
Sempre la dottoressa Marozzi sottolinea che, trattandosi di un farmaco che può essere prescritto soltanto dai medici per il trattamento del diabete, Ozempic è mutuabile solo ed esclusivamente se a richiederlo è un paziente diabetico. Se il medico ne consente un uso “fuori indicazione terapeutica” o off label, il costo del farmaco è totalmente a carico del paziente. Si tratta di farmaci piuttosto costosi: una penna iniettiva si aggira intorno alle 180 euro, il che significa una spesa di circa 1500-3000 euro su base annua.
In questo caso il medico può prescrivere il farmaco al paziente previa raccolta di un consenso informato scritto che riguardi rischi, benefici e alternative.