“E’ come una droga, non riesco a fermarmi”, catturato il necrofilo che ha violato 357 tombe di ragazze

La sua casa è decorata con numerose immagini di ragazze morte. le cui foto venivano rubate dai cimiteri dove le ragazze erano sepolte, sono circa 357 le profanazioni e violazioni di tombe da lui eseguite. Ogni furto era preventivamente pianificato, durante le sue perlustrazioni nelle aree cimiteriali, portava con sé del cibo per gatti, fingendo di voler sfamare dei gattini randagi, depistando lo sguardo dei passanti. Ogni azione veniva scrupolosamente annotata in un suo diario, data di nascita e morte delle povere ragazze, decedute in età prematura, e giorno del furto. Arrivato a casa, iniziava la sua adorazione per i volti raffiguranti tenere ragazze rubate alla vita, probabilmente a causa di eventi tragici. I parenti, al dolore della perdita, sommavano anche lo sfregio della violazione di ciò che restava da commemorare, una foto o piccoli ricordi conservati con amore sulle lapidi. “Per me è come una droga, non riesco a fermarmi: devo rubarle”. E’ l’inquietante confessione del 48enne che ha sottratto dal cimitero del Verano le ceneri di Elena Aubry, la motociclista 26enne morta in un incidente stradale a Roma nel 2018. Nel caso di Elena Aubry, l’uomo non si era limitato a impadronirsi dell’immagine sulla tomba: aveva anche trafugato le ceneri delle giovane. Dopo la denuncia della madre, i carabinieri sono riusciti a risalire al responsabile. Nel suo diario hanno anche scoperto la data precisa del furto delle ceneri: il 4 marzo 2020, poco prima del lockdown. “4.3.20 Presa Elena Aubry. Nata 28.10.1992 Morta 6.5.2018″, recitava l’annotazione. L’elenco scoperto nell’agenda del necrofilo è molto lungo e contiene i dati di giovani donne decedute anche cinquant’anni fa. Il 48enne potrebbe finire a processo per le accuse di violazione di sepolcro, vilipendio di tomba, sottrazione e occultamento di cadavere per le ceneri di Aubry, ma anche della ricettazione delle centinaia foto di ragazze morte. Dietro alla sua macabra e irrefrenabile cleptomania non ci sarebbe alcuna malattia mentale, secondo la perizia psichiatrica.”Le immagini più belle le tenevo esposte, con le cornici. Per me erano sacre”, ha dichiarato il necrofilo.

Alessandra Filippello