Cosplay, Cosplayer e la cultura che diventa globale

Prodotti per bambini, dicevamo, ma chi conosce quest’arte sa bene che le tematiche affrontate sono varie e rivolte verso i più disparati tipi di pubblico. Eppure nel nostro (bel)paese è proprio da bambini che ci siamo imbattutti e approciati a questo mondo, tra mecha (i robottoni), guerrieri post atomici, paladine della giustizia vestite alla marinara, cavalieri dello zodiaco, giocatori di calcio e giocatrici di pallavolo. Personaggi che ci siamo portati nel cuore e nella mente, che non più bambini abbiamo continuato ad amare.
Ora, quando la passione si spinge oltre, quando un fumetto, un cartone animato o un videogioco ti conquista totalmente, può scattare qualcosa. E quella passione decidi di portarla fuori dalla tua camera, dalla tua casa o dal tuo gruppo di amici. E così nascono i cospayer e il cosplay.
“Di cosa si tratta”, si chiederà qualcuno? La risposta è semplice: di gente che si traveste dal proprio personaggio preferito e gli da vita. Il fenomeno cosplay nacque in Giappone negli anni ’70 e, all’inizio, coinvolse solo videogame, manga e anime. Presto però divenne un fenomeno internazionale, che coinvolse altri paesi e altre culture tra cinema, musica e personaggi di fantasia. Arte pop, fenomeno vario, esploso negli anni ’90, divenuto importante e affrontato molto spesso con professionalità a partire dalla fabbricazione dei costumi, sempre più vicini agli originali. Ovviamente il Giappone ne rimane la patria culturale e si vede, per numero e portata degli eventi.
Di cosplayer, anche in Italia, se ne trovano di tutti i tipi. Da quelli che portano avanti un determinato personaggio sempre e comunque a quelli che li cambiano a seconda di umore o dei set fotografici. Da chi lo fa solo per divertimento durante le fiere a chi ha trasformato questa passione in un vero e proprio lavoro. Insomma, ce n’è da far girare la testa.
E la testa mi gira anche a guardar le foto delle varie cosplayer, famose o meno, perché ce n’è veramente per tutti i tipi e i gusti. Non ci credete? Date un’occhiata a questa piccola galleria e ditemi cosa ne pensate:
redazione