Conte: “lo stato di emergenza Covid in Italia verrà prorogato almeno fino al 31 dicembre”, possibile una seconda ondata epidemica

«Non vi dovrete sorprendere se la decisione sarà di prorogare lo stato di emergenza» oltre il 31 luglio, ha detto il premier Conte ai giornalisti nel corso di un punto stampa nella città lagunare, «perché se non lo prorogassimo, non avremmo più neppure i mezzi e gli strumenti per continuare a monitorare, per poter intervenire». E poi ha ribadito: «Ragionevolmente andiamo verso la proroga dello stato di emergenza», posto che si tratta di una decisione, ha rimarcato, che il Consiglio dei ministri deve assumere collegialmente. «Ragionevolmente ci sono le condizioni per proseguire, dobbiamo tenere sotto controllo il virus», ha detto il premier in una giornata che registra i contagi ancora in salita, focolai «anche rilevanti» in diverse zone d’Italia, con l’Rt sopra l’1 in cinque Regioni. Si tratta dell’Emilia Romagna (1,2), che ha lo stesso valore del Veneto. Segue la Toscana con 1,12, il Lazio con 1,07 e il Piemonte con 1,06.

Le parole di Conte derivano dall’osservazione attenta dello staff dei tecnici per lo studio del coronavirus e dalle statistiche mediche sul numero dei contagi attualmente in corso. Sono in molti a pensare che una seconda ondata non è assolutamente da escludere, proprio per potere essere pronti al peggio occorre passare dalle parole ai fatti e provvedere ad una nuova delibera del Consiglio dei ministri, dopo quella del 31 gennaio 2020, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 1° febbraio 2020 n. 26, che aveva dichiarato per sei mesi lo «stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili». Occorre stabilire già a partire dal 14 luglio  nuove normative che creino un protocollo di sicurezza per l’ingresso in Italia dai paesi dove gli indici di contagio Rt, sono ancora elevati, fra l’altro proprio il 14 luglio scadrà il Dpcm attualmente in vigore, quello che contiene tra l’altro le modalità d’ingresso in Italia e la sospensione delle crociere.  Il ministro della Salute Roberto Speranza da giovedì scorso ha stabilito il divieto d’ingresso per chi proviene da 13 paesi: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù e Repubblica Dominicana. Un elenco che potrebbe allungarsi se la situazione peggiorasse anche in altri paesi.

Alessandra Filippello