Gli zuccheri sul banco degli imputati

“Siamo quello che mangiamo” è una frase che riassume sempre più l’essenza delle ultime scoperte in campo scientifico. Dopo le ricerche che hanno rivelato come un’alimentazione poco sana possa pregiudicare la salute del nostro corpo, arrivando anche al punto tale di favorire l’insorgenza del cancro, un nuovo studio pubblicato su Cancer Reserch ci mostra come un eccesso di zuccheri nella dieta possa avere un impatto importante sulle malattie oncologiche, in particolare il cancro alla mammella.
La ricerca viene da oltreoceano, dagli USA, un paese che notoriamente consuma grandi quantità di zuccheri raffinati. Nonostante si decantino spesso le virtù del fruttosio, grazie alla sua capacità di non essere assorbito completamente dall’organismo, stavolta non è lui la soluzione. Persino il fruttosio sembra in grado, se consumato in eccesso, di aumentare l’insorgenza di metastasi nel cancro alla mammella.
“Come funziona”, ossia qual è il meccanismo che causa gli effetti terribili sopra citati?
Si tratta principalmente di un meccanismo legato alla produzioni di ormoni. L’assunzione di zuccheri induce, infatti, la produzione di insulina che normalmente ne induce l’assorbimento. Sebbene sia conosciuta per la sua funzione nella regolazione della glicemia, il contenuto di glucosio nel sangue, il suo è un ruolo decisamente più complesso.
In particolare, frequenti picchi del livello di insulina sono in grado di aumentare il livello di testosterone prodotto nella donna, in cui normalmente esso è presente in quantità ridotte. Non solo, induce la produzione di fattori di crescita, come l’IGF-1 (Insuline-like Grow Factor – 1), che stimolano la proliferazione cellulare agevolando non solo la crescita dei tumori, ma anche la loro disseminazione.
Questi dati, tuttavia, sembrano essere solo la punta dell’iceberg. Il ruolo degli zuccheri nell’alimentazione è, infatti, oggetto di studio da molto tempo soprattutto in relazione all’aumento dell’insorgenza di varie patologie nel mondo Occidentale che è, tra le altre cose, tra i maggiori consumatori di alimenti molto zuccherati. Vari studi, condotti tra il 2003 e il 2011, hanno già riportato evidenze che accennano ad un coinvolgimento dello zucchero nell’insorgenza dell’obesità, a causa della sua presunta abilità di creare dipendenza dal cibo, e nel danno epatico. Anche il tumore al pancreas, al fegato e al’intestino, oltre a quello alla mammella, sembrerebbero subirne l’influenza. Non di meno, pressione arteriosa e cervello potrebbero risentire di elevati quantitativi di zucchero nel sangue per lunghi periodi e persino la pelle sembra invecchiare più rapidamente in queste circostanze.
Insomma, ci troviamo dinanzi ad un potenziale nemico, per quanto dolce, ma al solito niente panico! Gli zuccheri hanno comunque un ruolo importante, ma è fondamentale consumarne un apporto corretto e, possibilmente, utilizzare dolcificanti naturali e non raffinati come, ad esempio, il malto o il miele. Sarà magari una “vita meno dolce”, ma sicuramente più lunga e salutare!
Silvia D'Amico