Un genio incompreso: Piero di Cosimo

Pittore eccentrico fra Rinascimento e Maniera. Nessuna definizione è più calzante di questa per descrivere uno delle menti più geniali del Rinascimento italiano: Piero di Cosimo.

Fu a Firenze che nel 2015 venne allestita una mostra con questo titolo in onore del grande pittore. Piero occupò così buona parte della Galleria degli Uffizi, affiancando i più noti artisti rinascimentali come il Pollaiolo. Chi non ha mai sentito parlare di costui? Forse lo spazio a lui dedicato nei manuali di arte delle scuole è piuttosto esiguo, eppure nessuno sospetta di parlare di un vero genio.

Fu un artista dalla personalità originale, un prototipo di artista maledetto. Un “Baudelaire rinascimentale”? Piuttosto un folle, questo sì. Piero era un artista così ossessionato dal suo mestiere che la pittura lo costrinse a murarsi vivo dentro casa per lavorare alle sue opere. Si dice che non avesse nemmeno tempo di mangiare tanto era ossessionato dal suo lavoro. E forse era meglio così, visto che sfiorò la morte per un’intossicazione alimentare mangiandosi delle uova cotte con la colla, visto che mancava acqua per cuocerle… L’itinerario critico, forse oscurato dai più famosi Tiziano, Raffaello e Michelangelo, è proseguito ininterrotto fino al Novecento attraverso la voce di poeti come D’Annunzio e critici del calibro di Argan.

Ecco qui di seguito una galleria delle opere più famose di questo genio, ultimo anello della unga catena del Rinascimento e il portone d’accesso al Manierismo. L’arte di Piero di Cosimo è stata, come ha definito qualche critico contemporaneo, un “pendolo protagonista che oscilla fra rinascita e maniera”.

Alcuni contributi sono presi dal sito: http://www.unannoadarte.it/Mostre/piero-di-cosimo/