Leonardo Da Vinci come non l’avete mai conosciuto

Leonardo da Vinci sicuramente ha rappresentato e rappresenta per l’immaginario contemporaneo, una delle figure più enigmatiche e particolari che il mondo e fortunatamente l’Italia abbia mai avuto, celebri sono alcuni dei suoi dipinti, attualmente conservati nei più grandi musei internazionali, come la Dama con l’ermellino, la Vergine delle rocce, Sant’Anna, l’Ultima Cena o la ben più famosa Gioconda, tutte con un immancabile tocco di mistero e ricche di spunti simbolici, non leggibili ad una prima osservazione. Sicuramente sia grazie alle sue opere sia per il suo peculiare carattere e la sconfinata natura dei suoi interessi che Leonardo da Vinci, si trasformò progressivamente in una delle figura più mitizzate e discusse della storia dell’uomo, ispirando persino alcune produzioni cinematografiche come “ Il Codice da Vinci” o la serie tv “ Da Vinci demons” in cui veniva estremizzata la sua figura, la sua natura ed il suo genio, spingendo decisamente l’acceleratore sul quel velo d’arcano pieno di suggestione che la figura di Leonardo sia nel corso della sua vita sia dopo la sua morte ha contribuito a creare ed alimentare.

Lo si descrive  come una personalità ambigua, instabile, perennemente alla ricerca di nuovi campi d’applicazione e consequenziali risposte, come per esempio fu nel corso della sua intera carriera frequentemente interessato al sezionamento dei cadaveri, totalmente affascinato dal funzionamento del corpo umano e lo si ricorda come inspiegabilmente impassibile ad ogni incisione che eseguiva.

Come sappiamo oltre ad esser stato un grande artista, fu inoltre un eccellente scienziato ed inventore, costantemente spinto da un’impazienza e frenesia che lo portava ad interessarsi praticamente a tutto, a lui per esempio si devono le basi della stereoscopia, della camera oscura e addirittura delle fotometria. Numerosi studi nel corso della storia hanno riportato in luce alcune interessanti curiosità che non tutti conosceranno:

1. Come ben risaputo Leonardo da Vinci era figlio illegittimo di ser Piero, noto e rispettabilissimo notaio della Repubblica di Firenze, il quale poteva vantare tra i suoi clienti persino i Medici. Sua madre, di nome Caterina, nome assai diffuso per un gran numero di schiave convertite al cristianesimo, si pensi fosse d’origine orientale, inoltre durante alcuni studi di restauro compiuti sul San Gerolamo, mostrerebbero impronte simili con un tipo diffuso fra gli arabi; ragion per cui non sarebbe totalmente sbagliato pensare che nelle vene di Leonardo da Vinci scorresse sangue d’Oriente.

2. Nel corso della sua vita Leonardo fu perennemente affascinato dallo studio del corpo umano, fu proprio lui a comprendere realmente a cosa servisse il cuore e a scoprirne la sua concreta funzionalità: prima delle fondamentali ricerche, si pensava tra l’altro, teoria sostenuta dalle contemporanee scienze mediche dell’epoca, che il cuore servisse esclusivamente per riscaldare il sangue circolante, dopo numerosi studi fu il primo a capirne la funzione di pompa, successivamente anche in campo medico Leonardo lasciò la sua immancabile impronta, donando il nome ad alcune strutture cardiache, come “fascio moderatore di Leonardo da Vinci” o ancora “trabecola arcuata di Leonardo”.

3. La storia difficilmente è ricordata o conosciuta come realmente trascorse, è idea assai diffusa quanto sostenuta, che furono i moti napoleonici a privare l’Italia della famosissima Gioconda, in realtà fu lo stesso Leonardo a portarla in Francia e successivamente a venderla al sovrano Francesco I per la modica cifra di 4 mila scudi d’oro.

4. Sicuramente a Leonardo da Vinci piaceva sperimentare, e ne diede prova in una delle sue opere più celebri, “L’Ultima Cena” in cui preso contemporaneamente da molteplici interessi, cercò un metodo alternativo alla lavorazione sull’intonaco “a fresco”, che richieda ovviamente una rapida esecuzione, fu così che sperimentò appunto un metodo che gli permettesse qualche pennellata sporadica nei momenti liberi, tale soluzione si rivelò però altamente fallimentare, tant’è, complice l’alta umidità dell’ambiente del refettorio che il dipinto si deteriorò rapidamente quando ancora Leonardo era in vita.

5. Si potrebbe benissimo affermare come una completa conoscenza di Leonardo da Vinci si possa eseguire esclusivamente studiando i suoi appunti, in cui iniziava e proseguiva qualsiasi spunto lo poteva interessare, come dimostrano non solo gli studi anatomici, su animali, macchine belliche o strumenti di vario genere, persino su ciò che era generalmente definito come brutto, tanto che molti lo considerano il precursore della caricatura.

6. “Verrà il giorno che sarà giudicato delitto uccidere un animale come ora uccidere un uomo”: a lui è attribuita questa frase, come hanno notevolmente dimostrato i suoi numerosi quaderni d’appunti, Leonardo da Vinci non era esclusivamente interessato all’anatomia umana, bensì anche allo studio degli animali. Un suo contemporaneo, il navigatore toscano Andrea Corsali disse di lui: “non si ciba di cosa alcuna che contenga sangue”, da qui si pensa sia stato vegetariano.

7. Paradossalmente Leonardo usava con difficoltà e sporadicamente una calligrafia “normale”, molte volte infatti faceva scrivere agli altri le sue epistole o lettere di presentazione, questo perché era solito usare, anzi nel 90% dei suoi fogli, una strana scrittura speculare, che andava da destra verso sinistra, da molti nel corso del tempo etichettato come “scrittore del diavolo” e si pensava che appositamente usasse tale forma di scrittura per celare ogni suo segreto. In realtà fu un’abitudine acquisita nel corso dell’infanzia, progressivamente “corretto” come era usuale con i mancini.

8. Dell’omosessualità di Leonardo da Vinci si è parlato allungo, come dimostrarono alcune carte di un processo per sodomia che lo videro protagonista nel 1476 insieme ad alcuni allievi anch’essi membri della bottega del Verrocchio. In quel caso (per altro fenomeni di omosessualità furono frequenti nella Firenze dell’epoca) la parte lesa fu un orafo di 17 anni, Jacopo Satarelli, il quale si pensava avesse avuto rapporti sessuali con lo stesso Leonardo durante alcuni schizzi. Dopo un breve periodo di incarcerazione, Leonardo con i compagni fu liberato perché la denuncia proveniva da un anonimo e non sostenuta da prove tangibili.

9. Nella Firenze leonardesca si pensava che i fossili fossero resti del Diluvio Universale o misteriose forme di vita abbandonate da Dio e quindi senz’anima; anche in questo caso il genio di Leonardo prese il sopravvento, riuscendo a capire come in realtà fossero resti d’animali e di piante pietrificati nel corso del tempo.

10. Come studioso a 360 gradi quale era, nel corso di numerose ricerche atte ad analizzare i fenomeni naturali e la natura in se, fu il primo a scoprire e ad osservare gli anelli all’interno dei tronchi e che contandoli vi si potesse stabilire l’età dell’albero stesso.

11. Indipendente dal 1478, nel 1482 – 1483, si trasferì a Milano, alla corte di Ludovico il Moro, fu dal capoluogo lombardo che iniziò una lenta quanto strabiliante trasformazione di Leonardo da Vinci. Da artista, nel corso della sua carriera tese a diventare uno scienziato, significativo a tal proposito fu questo secondo grande trasferimento, in cui mostrò e diede prova di tutta la sua scaltrezza ed astuzia, presentandosi come tra i migliori ingegneri militari esistenti. In tal occasione mostrò un intero catalogo pieno d’opere belliche, lasciando la ben remunerativa, fruttuosa ed artisticamente stimolante Firenze, per approdare nella pur sempre dinamica Milano, per presentarsi principalmente come architetto bellico, capace di inventare e consequenzialmente costruire congegni utilizzabili in guerra, proprio nel momento in Ludovico covava sempre più il desiderio d’espansione.

La grande peculiarità leonardesca, rivoluzionaria per il messaggio che portò, risiedeva sicuramente nell’importanza conferita all’esperienza rispetto all’autorità, nella necessità di non soffermarsi agli studi e conoscenze tradizionali ma affrontare e conoscere la realtà con continua e rinnovata pratica dimostrazione ed esercizio. La sua opera ha assunto decisamente i tratti di un caso di grande interesse per la storia della scienza.

Alfonso Lauria