I tumori mostruosi

È diventata recentemente virale la notizia riguardante il bizzarro tumore trovato all’interno dell’ovaio di una sedicenne giapponese. Non si trattava, infatti, di un comune ammasso di tessuto canceroso, ma una struttura organizzata del diametro di circa 10 centimetri, contenente dei capelli e tre centimetri di tessuto cerebrale protetto da un sottile guscio di osso cranico. Quella prospettata dalla descrizione appena fatta è una visione mostruosa, cosa di cui non possiamo meravigliarci in quanto ci troviamo dinanzi ad un esempio di teratoma.

Come dice il nome stesso, un teratoma (dal gr. τέρας “mostro” e la desinenza –oma dei tumori) è un tumore mostruoso che ha origine a partire da tessuti embrionali e che, per tanto, possono dar vita ad una serie di tessuti di natura anche totalmente differente tra loro, proprio come quanto accaduto nella giovane paziente giapponese.

Classificati, a seconda della gravità, in benigni, maligni o border-line (ovvero al limite tra le due condizioni), si sviluppano a partire da gameti mutati, e quindi da quelle cellule che daranno vita poi a spermatozoi e cellule uovo, ragion per cui interessano nella maggior parte dei casi l’ovaio nella donna ed il testicolo nell’uomo. La cosa che li rende così spaventosi nell’aspetto è la loro capacità di dare vita a strutture organizzate, a degli abbozzi di organismo completo. Il caso più eclatante riportato fino ad ora risale al 2003, quando un teratoma dell’ovaio fu rimosso da una paziente 25enne. Il tumore aveva la forma di un feto e di questo possedeva anche numerose strutture: cervello, intestino, vasi sanguigni, tiroide, occhi, orecchie e persino denti.

Nonostante la condizione sia davvero impressionante, come già accennato, i teratomi non sempre sono di natura maligna. Molto spesso, infatti, sono di origine benigna e possono essere facilmente rimossi con un intervento chirurgico. Purtroppo, non vale lo stesso per i casi in cui il tumore rivela origine maligna. Derivando da cellule embrionali, infatti, un teratoma maligno può rappresentare un’accozzaglia di tessuti anche molto diversi tra di loro e quindi difficili da trattare. Inoltre, risultano molto spesso resistenti alla radioterapia.
Ciò che rende i teratomi più pericolosi, tuttavia, non è la massa in sé, bensì la capacità di queste strutture di differenziarsi in ghiandole e, potenzialmente, produrre ormoni che finiscono nel circolo sanguigno e modificano le funzioni corporee dell’ospite: è questa in realtà la principale causa di morte in presenza di un teratoma.

Nulla di alieno, dunque, men che meno uno strano esperimento. Si tratta, purtroppo, di un accadimento naturale le cui ragioni sono ancora tutte da comprendere. Casi come questo, pur nella loro complessità, ci aiutano sempre più a capirne la natura per poterli prevenire e curare.

Silvia D'Amico