Trascorrere le vacanze a Milano può essere un incubo

Vuoi perché i biglietti aerei costano troppo, vuoi perché sei milanese, passare le feste a Milano può essere anche un incubo. La città degli operosi infatti, in occasione delle feste, si svuota totalmente e gli sfortunati che si trovano a passare i giorni festivi a Milano si troveranno a vivere in uno scenario quasi post apocalittico.

La città che non si ferma mai, che corre contro l’inesorabile passare del tempo, in reatà nasconde un animo malinconico, poche volte l’anno il silenzio è assordante e pochi rumori scandiscono le ore di una Milano deserta. La città è vuota per le vacanze, si cammina per le strade e si incontrano poche persone, più schive del solito, quasi inquiete nel vedersi soli  in spazi solitamente caotici che raramente sembrano così grandi. Nonostante si sia fatta bella per le feste, piena di luci e decorazioni, Milano è sola durante il Natale e tu che per qualsiasi motivo ti trovi a camminare per le sue strade, ti senti un po’ come lei, vuoto e perso nel silenzio.

L’esperimento che abbiamo deciso di condurre ci riporta alla sera del primo Gennaio, noi soli in giro per il capoluogo lombardo, alla ricerca di qualcosa di interessante o comunque più semplicemente della gente. Al centro di Milano dopo le 18 la gente inizia a sparire ad eccezion fatta per i numerosi militari posizionati in difesa dei punti strategici come piazza Duomo recentemente minacciati dal terrorismo. Ci si ritrova così in uno dei pochi posti non particolarmente costosi del centro ed ancora aperto. Un kebabbaro particolarmente simpatico che ci racconta come la città è totalmente vuota, ma quando tutto sembra perduto e la possibilità di andare in positivo è ormai lontana, ecco arrivare loro. Tre ragazzi lituani, disperati, perché come noi non riescono a credere che una delle città più importanti d’Europa è totalmente desolata il giorno successivo la notte di capodanno. Decidiamo così di andare con loro, di conoscerli meglio e di chiedere loro cosa pensano della città e più in generale che opinioni si sono fatti sull’Italia. Il freddo è tanto, intorno a noi la foschia e la consapevolezza che passeggiando per le strade di Milano non si riuscirà a trovare nulla di interessante; infatti così è stato, tutte le saracinesche sono abbassate, solo un locale è aperto “A’ Vucciria”  un posto dove è possibile assaggiare prodotti siciliani sui navigli. Nella disperazione rispolveriamo le nostre origini siciliane e gli facciamo assaggiare “pani ca meusa” e arancini, vedendoli sputare i primi in dieci secondi netti e bissare più volte i secondi. La serata insomma procede, ma la gente non si vede, quando la rassegnazione li pervade ed i tre turisti afflitti ci salutano lasciando così che la loro “vacanza da incubo” prosegua il giorno dopo.

E noi? La malinconica Milano ci ha contagiati così decidiamo di continuare a camminare sconfitti per le sue vie, fino ad arrivare a casa dove non ci resta che dormire perché quella sera la città vuota ha da offrirci solo il suo freddo pungente e nulla più.

Andrea Calabrò