Tra arte e poesia, Ruby Silvious e il segreto delle bustine di tè

Era, forse, una giornata uggiosa, le gocce di pioggia accarezzavano i vetri delle finestre e lei, Ruby Silvious, la nostra artista, si rilassava con una tazza di tè a casa. Macchine in coda, clacson che suonano, le luci dei bar, gli innamorati sotto lo stesso ombrello, gli alberi spogli: è questa la vita che si poteva vedere scostando le persiane. Era il 3 gennaio 2015, un giorno come tanti altri, che sarebbe diventato l’inizio di “363 Days of Tea”, il progetto della Silvious che si basa sul riciclo di materiali, in particolare bustine da tè usate. Dopo essere state utilizzate, vengono lasciate asciugare per essere svuotate fino a trasformarsi in deliziose tele in miniatura.

E qui entra in gioco la sensibilità artistica della Silvious, visual art e graphic designer filippina, che ha fatto si che delle semplicissime bustine di tè diventassero il racconto poetico di un anno su cui dipingere scorci di vita e di bellezza. “Ogni tazza di tè rappresenta un viaggio immaginario” diceva Catherine Douzel e la nostra Roby Silvious deve aver colto in pieno il messaggio visto che queste fragili tele ci parlano sia di quotidianità che di sogno. La bustina diventa l’involucro in cui incastonare un attimo, un particolare, un dettaglio significativo per ogni giorno dell’anno.

Il progetto “363 Days of Tea” ha suggerito, nel 2016, l’idea per “ 52 Weeks of Tea” e “26 Days of Tea in Japan”. Quest’ultima raccolta di bustine riutilizzate, dedicata al fascino del Giappone, fa di ogni minuscola immagine, la metafora visiva di un haiku, ovvero una breve poesia capace di raccontare ed emozionare con soli tre versi. Volti di donne, fiori, templi, paesaggi, ma anche ispirazioni tratte da film e quadri sono al centro dell’intera opera della Silvious che non smette mai di stupire e chissà se ci riserverà qualcosa di nuovo anche per il 2017…magari la “12 Months of Tea”?

Alessandra Nepa