Torte da brividi: l’horror è servito in tavola!

Se ad una infermiera abituata a vedere di tutto e di più tra le corsie degli ospedali, si unisce il gusto del particolare e la passione per la pasticceria, quello che ne può uscire sarà sicuramente sconvolgente. E si tratta proprio di questo: torte dai sapori comuni ma travestite in maniere così bizzarre e macabre da fare persino paura!

Katherine Dey, l’autrice di queste torte, vive in campagna con la sua famiglia in una piccola fattoria nelle campagne di New York. Da giovane, dopo la laurea, si è trasferita nel Texas, a Dallas, dove ha lavorato per un periodo di tempo per Hanson Robotics, una compagnia che crea umanoidi e robots. Non bastandole, ha poi sentito l’esigenza di approfondire gli studi scientifici, e si è laureata in infermieristica. Ha da sempre avuto una passione per le torte, ma non certo le classiche e monotone torte che siamo abituati a comprare nelle pasticcerie.

Le sue sono sicuramente uniche al mondo, da paragonare a delle vere e proprie opere d’arte!

Se una persona ha come hobby la pasticceria non c’è nulla da fare, cercherà di riprodurre quello che vede e vive ogni giorno.

La sua passione per la cucina e i dolci è iniziata da bambina e cioè da quando ha iniziato a preparare torte per eventi familiari. E’ però solo da un paio d’anni che ha iniziato a fare sculture con le torte. La prima è stata una torta a forma di fungo, in occasione di una festa organizzata dal suo “mushroom club” e da quel momento ha iniziato a preparare altre torte cercando di migliorare la sua tecnica.

Per arrivare a questa precisione e alla capacità di riprodurre in maniera così realistica i suoi soggetti ha frequentato molte classi di anatomia sia per conseguire il diploma come infermiera, che per quello artistico. Semplicemente, trova l’anatomia così affascinante che per lei, riprodurla attraverso i suoi dolci, è la forma d’arte più degna e appagante che è in grado di utilizzare.

Ad ogni modo il soggetto che più sembra aiutarla in questo “difficile” lavoro è proprio suo marito, che a quanto pare è anche il suo modello principale.

«Sono tante le cose che mi inspirano, sul lavoro, ma anche in altre situazioni. A volte mi guardo in giro e vedo qualcosa e d’istinto penso: “Sì, di quella cosa dovrei proprio farne una torta”».

Per realizzare questi “capolavori” utilizza dagli ingredienti più disparati e sperimento molto. Per fare gli occhi usa per esempio ingredienti come la gelatina. Ha lavorato  a lungo su una crema pasticcera che potesse essere appropriata per la sua torta a forma di scarafaggio, dato che normalmente quando si schiaccia uno di quegli insetti fuoriesce un liquido giallognolo. Adesso sta cercando di imparare sempre nuove tecniche, per far sembrare reali le cose che rappresento, come ad esempio l’iride o la cornea degli occhi.

Il suo sogno nel cassetto sarebbe quello di aprire una sua pasticceria in cui poter esporre tutte le proprie “opere d’arte” e in cui fare assaggiare a veri intenditori le sue prelibatezze tanto particolari quanto agghiaccianti!

Alessia Cavallaro