Symphony of Systematic Minimalism, mostra dell’artista Remi Rough a Roma

Qual è il rapporto tra le arti visive e la musica? Per rispondere, dal prossimo 1 aprile al 20 maggio, ci aspetta un evento imperdibile: Symphony of Systematic Minimalism, la prima mostra personale di Remi Rough in Italia. Le porte della galleria Wunderkammern di Roma si apriranno a uno dei maggiori esponenti della corrente astratta dell’arte urbana. Dai graffiti alle gallerie, il suo segno inconfondibile è quello minimalista.

Un linguaggio astratto, quello della musica e della pittura di Rough, alla ricerca di forme pure ed esplosioni di energia. Influenzato dall’arte britannica degli anni Ottanta, il londinese classe 1971 approda in Italia dopo aver esposto alla Biennale di Street Art di Mosca, al Museé Mohammed VI a Rabat, alla MB6 Biennale di Marrakech, alla Urban Art Biennale presso il Völklinger Museum, al Museo di Belle Arti di Santander e alla Maison De L’Architecture di Strasburgo. Ma la provenienza è la strada che pian piano ha abbandonato per esplorare un’esperienza di maggiore spessore, diversa, più matura, proprio in studio. Proprio ai murales appartiene una delle sue opere più famose, “Girl at a window”, un graffito enorme che rilegge in chiave rap e underground la celebre opera di Rembrandt datata il 1645. Una ragazza, con bombolette spray alla mano, che si affaccia “alla finestra” della vita, quella reale, quella sulla strada.

Tutto, nelle sue opere, sembra collocarsi in una scala armoniosa perfetta: come un accordo musicale. Le sue produzioni, infatti, accostano tele di dimensioni enormi alla musica scritta e prodotta dallo stesso Rough che vanta un’esperienza musicale ventennale. La sua produzione, così, diventa espressione pura che si trasforma ed evolve come una sinfonia e che mescola il purismo all’Avanguardia, la pittura alla matematica, la purezza alla rivoluzione, con una tensione a tratti scultorea. Nella sua arte, ogni cosa si basa sulla comunicazione e sulla capacità empatica di trasmettere quelle emozioni che viaggiano attraverso le note e l’occhio. Proprio a Wunderkammern, inoltre, Remi Rough punterà sui disegni su carta e sull’installazione site-specific in galleria. In un’atmosfera a metà tra l’urbano e l’onirico. L’autore sarà presente all’inaugurazione della mostra per condurre gli spettatori in questo percorso evolutivo che miscela in modo esplosivo il classicismo alla cultura street, il Suprematismo e all’Espressionismo, la musica alla geometria. Linee di colore attraversano la realtà vivisezionandola e ridisegnando profili sino a quel momento invisibili. È questa la magia dell’arte di Remi Rough che promette di stupire ancora. E finalmente, per la prima volta, si ritrova faccia a faccia con il pubblico italiano.

Serena Di Stefano