Swift Runner, l’uomo posseduto dal Wendigo

Il Wendigo è una creatura del folclore canadese ed è rappresentato come un essere umanoide alto dai 2 ai 3 m, che puzza di cadavere e dal volto mostruoso che ricorda vagamente un’alce. E’ un essere soprannaturale estremamente malvagio che ha la funzione di vendicare la natura dai torti subiti.

Lo spirito del Wendigo normalmente uccide chiunque si avventura tra le distese ghiacciate del nord del Canada, ma per alcuni ha in serbo una sorte ben peggiore: ha la capacità di giudicare il grado di bontà delle persone e si insinua nel cuore di quelle che, per forza o per volere, si sono cibati della carne dei loro simili per sopravvivere alle dure condizioni nella sconfinate pianure ghiacciate.

Era una giornata molto fredda di dicembre del 1879 e in un accampamento ad est della città di Edmonton, in Canada, la polizia stava rastrellando la zona allertati da un gruppo di monaci che aveva affermato di aver trovato resti di ossa umane nella boscaglia dove ogni mattina teneva un ritrovo.

La polizia non ci mise molto a trovare la casa in legno di Swift Runner e fu lì che si accorsero che tutto il sito attorno all’abitazione era disseminato di ossa, pezzi di carne e capelli. Alcuni agenti notarono addirittura che le ossa più grandi erano state anche spezzate e che il midollo fuoriusciva dal loro interno. Non c’era dubbio: erano ossa umane!

Sfondarono la porta e all’interno trovarono un omone di oltre 150 kg e alto quasi 2 m che se ne stava seduto davanti ad un tavolo con una tazza di brodo e che non fece alcuna resistenza all’arresto. Swift Runner era un boscaiolo e cacciatore che si procurava da vivere tagliando legna tutto il giorno e di tanto in tanto aiutando i cacciatori locali a mantenere la fauna selvatica sotto un valore di sicurezza.

Nella zona lo conoscevano tutti come un “gigante buono”, uno su cui contare a cui rivolgersi in caso di problemi perchè era sempre pronto ad aiutare gli altri. Era anche sposato e viveva assieme alla moglie, 6 figli, la madre e un fratello che come lui faceva il boscaiolo.

Era stato un inverno molto rigido e tra l’autunno e l’inverno erano scesi oltre 10 m di neve, bloccando le vie di comunicazione e facendo perdere di vista diversi abitanti del luogo. Ecco perchè gli amici di Runner non si erano preoccupati più di tanto di non vedere in giro lui e la sua famiglia.

Gli unici che si avvicinavano alla casa nei boschi della famiglia Runner erano appunto i monaci di un monastero nelle vicinanze, che dovevano appositamente percorrere il sentiero fino alla città più vicina per rifornirsi.

Secondo i resoconti dei monaci, Swift si era presentato al loro monastero alcune settimane prima sostenendo di essere l’unico membro della sua famiglia a non essere morto di fame e di freddo per il rigido inverno, ed aveva chiesto asilo per qualche giorno e un po’ di cibo per ristorarsi.

I sacerdoti gli diedero ospitalità per diversi giorni, ma si insospettirono quando si resero conto che Swift Runner, che pesava circa 150 chili, non sembrava malnutrito, anzi, sembrava in piene forze. Oltre a questo alcune notti rimasero terrorizzati nel sentire urla abominevoli provenire dalla sua camera. L’uomo si giustificava al mattino affermando che soffriva di tremendi incubi mentre dormiva ed era convinto di essere tormentato dallo spirito maligno del Wendigo.

L’uomo dopo alcuni giorni disse ai monaci che sarebbe tornato a casa che da allora avrebbe provveduto da solo al suo sostentamento, ma quando i monaci passarono a trovarlo per vedere come se la cavava si trovarono davanti ad uno spettacolo agghiacciante di resti di corpi mutilati e ossa sparse ovunque.

L’uomo venne arrestato e portato a Fort Saskatchewan, in provincia di Alberta, dove venen interrogato sulla questione. Non dovettero attendere molto che il boscaiolo confessò ogni suo crimine: disse di aver sparato alcuni della sua famiglia, e di avere ucciso il resto aggredendoli con un’ascia e aver soffocato una delle sue figlie con una corda. Disse di aver salvato dal massacro il figlio più piccolo di 8 anni, tentando di alimentarlo con carne umana come lui, ma quando si accorse che era ammalato e che non avrebbe superato l’inverno, uccise anche lui.

Nel corso di un solo inverno Runner divorò la moglie, sei figli, la madre e il fratello.
L’uomo non cercò mai di sfuggire alla punizione capitale al suo processo e portò come unica difesa il giuramento che aveva ucciso per suo volere solo il figlio minore e solo per pietà nei suoi confronti: era destinato a morire perchè non era possibile raggiungere la città e volle alleviargli giorni di sofferenza. Per tutti gli altri omicidi si ritenne innocente dicendo che era posseduto dallo spirito del Wendigo che lo aveva costretto a cibarsi di carne umana. Disse che era la punizione per un crimine effettuato in gioventù quando lui ad alcuni cacciatori si persero nella tundra e per salvarsi la vita si cibarono del corpo di un loco compagno morto di freddo.

L’uomo fu giudicato colpevole di tutti gli omicidi e venne impiccato nel dicembre del 1879. Prima di essere impiccato, Swift Runner espresse un profondo rimorso per le sue azioni.

Il caso Swift Runner giunse all’attenzione internazionale con diversi articoli sui giornali in tutto il Canada e gli Stati Uniti, ma non fu un caso isolato: tra il 1800 e il 1900 la paura del Wendigo ha ossessionato tutto il Canada settentrionale e il Missouri, alimentata da diverse morti raccapriccianti e inspiegabili che molti hanno ricondotto alla vorace creatura.

redazione