Starbucks in Italia (questa volta per davvero)

Doveva sorgere nel Belpaese agli inizi di quest’anno ma adesso sembra che la catena statunitense Starbucks faccia sul serio: il primo store sarà inaugurato a Milano nella seconda metà del 2018 e poi, a cascata, seguiranno altri 4-5 punti vendita tra Roma e Milano. Nell’arco di 5-6 anni si diffonderà in tutta Italia il famoso caffè servito in cartone con la bella sirenetta su sfondo verde, con un totale di circa 200-300 negozi. A dirlo è Antonio Percassi, presidente dell’omonimo gruppo immobiliare che prenderà in gestione i locali Starbucks e che ha già portato in Italia i Lego Store e Victoria’s Secret.

Nel frattempo a Milano, a piazza Duomo, Starbucks comincia a farsi sentire: sono state piantate infatti le prime palme del giardino sponsorizzato proprio dalla catena del caffè, che ha vinto il bando di sponsorizzazione lanciato da palazzo Marino. Una piccola oasi tropicale proprio di fronte alla cattedrale simbolo della city milanese che ha generato nel giro di ore polemiche e scalpore.

Lo store milanese che farà da apri-fila sarà a quanto pare l’ex Palazzo delle poste di Piazza Cordusio a cinque minuti da Duomo, ma non c’è ancora nulla di definitivo.
L’ingresso nel mercato del caffè italiano, sacro per la maggior parte di noi, è un passo delicato ma la grande attesa sembra di buon auspicio per Starbucks.

Era il 30 marzo 1971 quando Howard Schultz, attuale amministratore delegato, aprì il primo negozio Starbucks a Seattle. E adesso ce lo ritroveremo anche qui, magari nei pressi del Colosseo. Ma c’è una cosa che in pochi sanno: l’idea che diede luce alla caffetteria della sirenetta nacque a Schultz in viaggio proprio in Italia, per l’esattezza a Milano nel 1983. Entusiasta del caffè italiano, l’imprenditore statunitense decise di portare l’autenticità della moka italiana in America. Così dopo ben 35 anni sorgeranno i primi punti vendita in Italia di una storia tutta Made in Italy (ed era anche l’ora!)

Daniele La Rocca