Siri, Alexa e Google Home conversano tra loro in loop infinito

L’approdo dei cosiddetti chatbot nella tecnologia legata agli smartphone, tablet e device di ogni genere ha lentamente cambiato il modo di utilizzare i nostri dispositivi elettronici nella vita di tutti i giorni. Ricorrere a questi software di assistenza e riconoscimento vocale diventa spesso il metodo più efficace e rapido per ottenere le informazioni, risolvere i problemi o pianificare le nostre giornate.

Ma vi siete mai chiesti in che modo avrebbero potuto comunicare questi assistenti virtuali tra loro piuttosto che con un interlocutore in carne ed ossa? A questo interrogativo estremamente inusuale ha dato risposta lo YouTuber Dan Ludtke, il quale ha avuto l’assurda idea di creare una conversazione in loop infinito tra Siri, Alexa (personal assistant di Amazon) e Google Home.

Nel video dimostrativo, è Ludtke stesso ad aprire le danze chiedendo a Siri quali siano i suoi impegni per la giornata. La scelta di iniziare con il software di Apple non è stata casuale, dal momento che Siri necessita ancora di un tocco fisico per attivare le sue conversazioni. Non è raro che questi sistemi siano attivati anche da altre tecnologie; gli utenti di Alexa, per esempio, hanno spesso notato che i loro dispositivi vengono attivati non appena questi riconoscono il suono degli spot pubblicitari di Amazon Echo. Problemi simili sono stati riscontrati anche dagli users di Google Home, al punto da renderli argomento di discussione nella pagina dei prodotti dedicata alle Questions & Answers.

Esclusi illustri da questa atipica chiacchierata sono stati Cortana (corrispondente software sviluppato da Microsoft) poiché incapace di riconoscere le voci artificiali, e il neonato Bixby, funzione assistente della piattaforma Android progettata principalmente per interagire con le applicazioni di Samsung.

Il video della conversazione che potete gustarvi qui sotto comprende anche la spiegazione dei passaggi effettuati da Ludtke nel processo di programmazione. Per una spiegazione più approfondita, potete trovare ulteriori dettagli direttamente nel suo blog personale.

Giuseppe Forte