Sfilata Dior Cruise 2018 ai confini della natura

Una landa desolata dai colori caldi e avvolgenti, un vento tiepido ad accarezzarci, i fuochi accesi, le coperte Savauge Dior per gli ospiti in prima fila, le guest star più cool di LA e un catwalk in mezzo ai campi con alle spalle un tramonto mozzafiato. La scena di un film? No: è il setting per una sfilata da sogno.

In questa atmosfera ai confini della natura ha avuto luogo la presentazione della collezione Dior Cruise 2018, la prima collezione Crociera disegnata dalla raffinata mano di Maria Grazia Chiuri per la maison francese.

Obiettivo principe è risaltare la donna wild & chic di Dior: femminile, elegante e sicura di sé che riesce a sentirsi un po’ selvaggia e un po’ signora allo stesso tempo. Un legame con la natura, la femminilità e l’esoterismo.

Il setting della sfilata: nella riserva naturale tra le montagne di Santa Monica ecco svettare tende da campo, panche in legno e tappeti intrecciati per accogliere gli ospiti in arrivo su fuoristrada decappottate.

Le pitture preistoriche delle grotte di Lascaux hanno avuto il ruolo di filo conduttore per l’intera collezione. Sono stati infatti reinterpretati i ball dress iconici della stilista con corpini bustier in plumetis e bretelle logate e le gonne a ruota longuette, mescolando il tutto a pezzi country style come i maxi gonnelloni in plaid, le giacche in lana e le camicie a quadri, vestiti con ricami western, capi di suède – lavorato a patchwork o dipinto – con profili di frange che ricordano gli abiti dei nativi americani.

Concentrandoci sui dettagli, alcuni elementi di questa affascinante collezione meritano una particolare attenzione.

La borsa bandoliera borchiata sarà presto un must have; la tracolla larga e una tempesta di piccole borchie renderanno questa borsa una it bag versatile e imperdibile.

Gli anfibi stringati, simbolo della donna sciamano Dior forte e intraprendente. Comodi e eleganti se abbinati con gonne femminili, rendono la camminata una sfilata verso le stelle. La stella, infatti, ce l’hanno anche sotto la suola.

Le gonne plaid longuette un po’ svasate e con profilo a frange. In lana a quadri oppure in knitwear sono il pezzo classy & casual per un country style in versione deluxe da sfoggiare sia in viaggio sia in città.

I vestiti ladylike, abiti cult della maison, per questa collezione vengono reinterpretati in tema sauvage. Creature preistoriche riprendono vita sulle gonne a ruota in una varietà cromatica che schiera le nuances più calde e naturali della palette: il giallo ocra, il ruggine, le tonalità del deserto americano che spazia dalla sabbia al rosso. Un ritorno al wild.

Gli ideogrammi preistorici, il vero fulcro della collezione, la miccia all’innovazione. l sito archeologico di Lascaux, situato nel sud della Francia e dichiarato patrimonio dell’Unesco, aveva già ispirato Monsieur Dior nel 1951 per la sua collezione Ovale. Maria Grazia Chiuri ha recuperato e reinterpretato tale heritage declinando i dipinti parietali del paleolitico in ideogrammi stampati su gonne e vestiti. Lupi, cervi, tori e animali estinti diventano il motivo protagonista dei ricami che impreziosiscono le gonne, delle lavorazioni knitwear, delle stampe sui cappelli, dei disegni su suède e degli intarsi sui gilet di pelliccia.

E poi ancora cappelli a tesa larga, poncho, cappe e chi più ne ha più ne metta. La sfilata della nuova collezione Dior firmata Maria Grazia Chiuri è stata un vero e proprio trionfo. Trionfo a livello imprenditoriale ma anche femminile. La ladylike Dior grazie a questa collezione potrà riscoprire il suo lato wild senza assolutamente accantonare quello chic che l’ha sempre contraddistinta.

Camilla Antonioni