Sesso e potere: i lussuriosi scandali nel mondo antico

Nella storia dell’umanità, sesso e potere hanno sempre avuto uno stretto rapporto. Il potere infatti spesso offre maggiori possibilità di incontri sessuali e a volte proprio attraverso il sesso alcune celebrità sono riuscite a conquistare fama e potere. La ricerca del piacere sessuale e del potere hanno fatto la fortuna e la rovina di uomini e donne dal “ratto delle Sabine” fino ai giorni nostri; sfruttando tutti i loro mezzi, dalla bellezza estetica alla furbizia fino addirittura alla crudeltà, per raggiungere i propri scopi. Ci sono casi in cui addirittura questo connubio ha portato alla morte dei suddetti personaggi. Molti di loro non sono solo persone meschine ma anche esseri umani intelligenti, astuti che hanno spesso cambiato la storia di regni e Stati. A differenza di quello che potremmo pensare, gli antichi non erano poi così moralisti e pudici, anzi! Ricordiamo ad esempio che nelle civiltà passate il sesso aveva anche una valenza religiosa poiché l’accoppiamento era considerato un atto sacro, grazie al quale poter accomunarsi col divino.

Nell’Antico Egitto intorno al 1155 aC, il faraone Ramses III d’Egitto venne assassinato in una congiura guidata da sua moglie, Tiye. Una commissione di 12 giudici indagando sull’omicidio, scoprì che la cospirazione ordita dalla moglie aveva incluso numerosi funzionari e concubine di corte. Tuttavia, il processo stesso fu subito interrotto da uno scandalo sessuale. Tre dei giudici della commissione infatti furono sedotti da donne legate alla cospirazione stessa, in modo tale da ottenere l’innocenza. I giudizi cedettero, ma furono colti in flagrante e gli spettò una pena severa: il taglio del naso e delle orecchie.

Nell’Antica Grecia l’omosessualità e la pederastia erano considerati tollerabili. Erano di uso quotidiano ad esempio le pratiche sessuali tra allievi e maestri o atleti. Ai tempi dei Pisistratidi ad Atene, nel 527 il tiranno Pisistrato morì e al suo posto succedettero i figli Ippia e Ipparco. Fu proprio quest’ultimo a diventare protagonista di uno scandalo sessuale che poi divenne il motivo scatenante della congiura che lo porterà alla morte. Ipparco infatti si invaghì del giovane Armodio ma questo legato al maturo Aristogitone rifiutò il sovrano, il quale si vendicò escludendo la sorella di Armodio dalle processioni sacre delle Panatenee accusandola di non essere più vergine. Per la vergogna subita, lui e Aristogitone architettarono una congiura per uccidere entrambi i i tiranni.

 Durante il regno di Tiberio, Roma fu scossa da uno scandalo sessuale particolarmente strano, generato da un fine intrigo. Un nobile cavaliere Decio Mundo si invaghì di una donna sposata di nome Paolina, ala quale aveva fatto una proposta indecente: in cambio di una notte d’amore le aveva promesso 200.000 dracme, la quale però in quanto donna rispettabile rifiutò. Ma Decio non avendo intenzione di rinunciare così facilmente, approfittò della grande fede della donna, devota seguace degli dei egizi. Riuscì a corrompere i sacerdoti di Iside, per una cifra molto inferiore a duecentomila dracme, in modo tale da convincere Paolina che il dio Anubis volesse passare una notte con lei. La matrona orgogliosa di ciò, si preparò all’incontro con il dio. Durante la notte, presso il tempio di Iside, Anubi si manifestò a Paolina; i due cenarono insieme e passarono una lunga notte d’amore. Ma al risveglio, Decio si disfece del costume di Anubi che aveva indossato per tutta la notte, e rivelò a Paolina l’inganno. Furente, questa raccontò tutto al marito Saturnino, che chiese giustizia proprio a Tiberio. L’imperatore attuò una punizione esemplare: esiliò Mundo, crocifisse i sacerdoti di Iside, fece distruggere il tempio della dea Iside, gettando nel Tevere la sua statua.

Alice Spoto