I selfie nel 1937? Merito di un artista italiano!

E se la moda dei selfie avesse quasi 80 anni e fosse stata inventata nel secolo scorso?! Beh, a porci questa divertente quanto curiosa domanda è stato nel 1937 un artista italiano Umberto Romano che proprio in quell’anno dipinse l’affresco “Mr. Pynchon and the Settling of Springfield“.

La pittura murale rappresenta l’incontro tra una tribù indiana del Nord America e alcuni coloni inglesi capeggiati proprio dal Signor William Pynchon, i quali tentarono una “tipica” interazione europea, tra gesti di forza e regali “mai visti prima”. L’opera d’arte realizzata da Romano 80 anni fa, al di là dell’evento rappresentato, ha stupito nel corso del tempo per un dettaglio affatto insignificante, suscitando senza dubbio curiosi sorrisi e piccole divertenti domande.

Esattamente al centro vediamo un tipico pelle rossa con in mano un “rudimentale iPhone del 1937“, la forma ed il colore d’altronde non mentono, nel preciso atto di “farsi” proprio un “selfie” ed inaugurare così la fortuna dell’autoritratto digitale.

Nel corso della storia furono realizzati molti dipinti e affreschi che potrebbero annoverare tra le loro storie e personaggi, piccoli e significativi dettagli altrimenti non visibili se non attraverso una più che attenta analisi e conoscenza dell’opera d’arte; come per esempio l’ufo nella Madonna con San Giovannino di Sebastiano Mainardi o il membro maschile nel celebre dipinto di Picasso, La Reve, fino a tornare indietro nel tempo con Bosch nel Giardino delle delizie e Michelangelo nel Giudizio Universale.

Ritorniamo però al protagonista pelle rossa della nostra storia, a stupire infatti è proprio la modalità con cui l’uomo tiene in mano lo strano oggetto, del tutto “simile” ad un moderno smartphone, difatti quest’ultimo è dritto davanti al viso dell’uomo nell’atto di “farsi” la sua “dosa” giornaliera di selfie.

In realtà l’affresco doveva per l’appunto raffigurare un “semplice” incontro tra due tribù indiane del New England e i coloni inglese intorno al 1630. Ovviamente dopo attenti studi a riguardo, più che di un iPhone si trattò di un semplicissimo specchio, dettaglio proprio per sottolineare l’arretratezza della comunità indigena e il tentativo di Umberto Romano sarà stato infatti quello di marcare le differenze tra una comunità moderna e il suo opposto.

Cari lettori di Social Up, se solo fossimo bravi ed attenti osservatori allora potremmo scoprire molte più cose del mondo che ci circonda e comprendere come le opere d’arte di qualsiasi forma possano mostrarci dettagli mai visti prima.

Alfonso Lauria